14:26 (AGI) - Roma, 23 mag. - Un “tempestivo intervento volto a riportare i boss della criminalità organizzata in carcere, evitare altre scarcerazioni ed accertare le reali responsabilità di una vera e propria catastrofe penitenziaria”
E’ quanto chiede l’Associazione vittime del dovere in una lettera inviata in concomitanza dell’anniversario della strage di Capaci al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio, ai ministri dell’Interno, della Difesa e della Giustizia, ai presidenti di Camera e Senato, alla commissione Antimafia, alle commissioni Giustizia del Senato e della Camera e ai gruppi parlamentari.
“In data 8 maggio – ricorda la lettera - abbiamo trasmesso un documento di sintesi di tutto il lavoro svolto dall’Associazione vittime del dovere finalizzato ad impedire l’inaccettabile esodo di centinaia di pericolosi boss responsabili di efferati crimini che hanno insanguinato il nostro Paese negli ultimi decenni. In poche settimane sono stati annullati anni di lotta al fenomeno mafioso".
"Questi nostri insistenti appelli fatti di note, lettere, comunicati stampa, interrogazioni parlamentari inviati ripetutamente al ministero della Giustizia e al governo sono stati totalmente inascoltati. Purtroppo, i fatti dimostrano che i timori crescenti, da noi palesati nel corso delle settimane, erano non solo fondati, ma hanno visto drammaticamente la loro realizzazione. Il nostro lavoro è proseguito ininterrottamente con l’invio di una nota integrativa in data 13 maggio, anche ad essa non è stato dato alcun riscontro”.
“Dal 9 marzo ad oggi – continua l’Associazione - le nostre istanze sono state ampliate, dato il continuo evolversi della situazione normativa in risposta all’emergenza sanitaria, e completate, a seguito di una analisi più approfondita dei recenti dl che sono in esame in Parlamento. Per questa ragione e a causa dell’assenza di qualsiasi risposta, ci siamo determinati a chiedere la partecipazione personale e diretta delle vittime del dovere, del terrorismo e della criminalità organizzata che compongono la nostra grande famiglia, invitando a trasmettere una specifica istanza di intervento alle istituzioni, così che l’unione delle nostre voci faccia giungere la nostra indignazione forte e chiara al governo, affinchè vengano adottate immediate ed improcrastinabili misure concrete di lotta alla criminalità organizzata”. Proprio una celebrazione “significativa, quanto dolorosa”, come quella della strage di Capaci, impone infatti di “abbandonare vuote commemorazioni ufficiali per fare posto a concrete forme di partecipazione e intervento, soprattutto quando il pericolo è quello di far crollare un sistema ideato per contrastare efficacemente le forme più gravi di eversione dell’ordinamento democratico e realizzato grazie al sacrificio di troppi eroi moderni, la cui memoria non deve essere solo ricordata, ma rispettata e difesa”.
Tratto da AGI
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