L’Associazione esprime il Suo profondo sconcerto per la notizia appresa ieri, ma riferita ad un evento del 17 giugno scorso,  in merito all’ennesima violenta aggressione di una agente da parte di un boss mafioso detenuto al 41 bis nel Carcere di Rebibbia.
Ancora una volta, a scontare le colpe di un sistema che non garantisce sicurezza al personale ivi operante, è un rappresentante della Polizia Penitenziaria aggredito nel carcere del Nuovo Complesso di Rebibbia a Roma  al quale un  detenuto, in regime di 42 bis, sarebbe riuscito a dare un morso con una vemenza  tale, da procuragli il semi distacco di un dito all’altezza di una falange.
“Resto ancora una volta sgomenta da tali episodi, nonostante sia ormai accertata la crudeltà e l’efferatezza di certi criminali” riferisce il Presidente Emanuela Piantadosi “Non possiamo continuare a leggere di eventi in danno degli agenti della Polizia Penitenziaria, che operano in prima linea nelle carceri e si scontrano con il persistente disprezzo della legalità”.
Da anni l’Associazione Vittime del Dovere si batte affinchè siano garantite eque tutele a tutte le Vittime del Dovere,  ma si impegna anche al fine di sensibilizzare le Istituzioni sulla necessità di prestare attenzione a tutti gli operatori del comparto Sicurezza e Difesa.
Nonostante le accuse di essere personificazioni di spiriti vendicativi di antica memoria, soprattutto perché colpiti nel nostro bene più prezioso, abbiamo l’ardire di  sottolineare che lo scopo primario da perseguire, ad ogni livello, è evitare nuove vittime.
Per questo da oltre un decennio ci occupiamo di progetti della legalità con i giovani, così da avvicinare i futuri cittadini ad una convivenza civile improntata sul rispetto delle Forze dell’Ordine e delle Forze Armate.