"Ennesima umiliazione per il lavoro svolto dai rappresentanti delle Forze dell’Ordine”
L’Associazione Vittime del Dovere apprende con preoccupazione ed indignazione come, anche in questa seconda difficile ripresa dell’emergenza sanitaria, invece di trovare soluzioni atte a limitare il contagio per salvaguardare la salute di agenti e detenuti, l’Esecutivo scelga di attuare una nuova “emigrazione carceraria” per migliaia di condannati. Secondo l’articolo 30 la detenzione domiciliare, con il braccialetto elettronico, sarà disposta, su richiesta e fino al 31 dicembre 2020, per i condannati a pena detentiva non superiore a 18 mesi, anche se costituente parte residua di maggior pena.
Riteniamo che questo ennesimo provvedimento possa essere inteso dalla criminalità come un’implicita autorizzazione, da parte della collettività, di far passare e concedere sempre maggiori iniziative, ormai abituali e soprattutto sbrigative, di pseudo-indulto, che mortificano sfacciatamente il lavoro svolto dalle Forze dell'Ordine ed umiliano il sacrificio dei Servitori dello Stato.
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