Il politico siciliano era il fratello del presidente della Repubblica in carica, Sergio Mattarella
La piazza alberata di fronte al comando dei carabinieri di via Moscova, a Milano, è stata intitolata a Piersanti Mattarella, ucciso dalla mafia mentre era presidente della Regione Sicilia, fratello del presidente della Repubblica in carica, Sergio Mattarella. La cerimonia si è svolta giovedì 22 aprile rispettando le misure anti assembramento.
All'intitolazione, che si è svolta alla presenza del sindaco di Milano Giuseppe Sala e del nipote di Piersanti Mattarella, Giovanni Argiroffi, hanno partecipato la vicesindaco Anna Scavuzzo, l'assessore alla cultura Filippo Del Corno, il presidente del consiglio comunale Lamberto Bertolé e il presidente del Municipio 1 Fabio Arrigoni, il prefetto Renato Saccone, i vertici delle Forze Armate e delle Forze dell'Ordine presenti a Milano e rappresentanti dell'Associazione Vittime del Dovere e di Libera Milano.
"Piazza Piersanti Mattarella vuole essere un tributo permanente a tutte le vittime innocenti della criminalità organizzata", si legge in una nota di Palazzo Marino: "L'intitolazione a uno dei politici italiani che maggiormente si è distinto per aver portato avanti la cultura della legalità e che per questo, nello svolgimento delle sue funzioni di Presidente della Regione Sicilia, venne assassinato nel 1980 dalle organizzazioni mafiose è stata approvata dalla giunta a fine marzo. La scelta del luogo è ricaduta su una piazza centrale della città per rimarcare la ferma volontà di contrasto a tutte le mafie da parte dell'amministrazione".
L'impegno contro la mafia
Nato a Castellammare del Golfo nel 1935, Piersanti Mattarella si trasferì a Roma nel 1948, per poi tornare in Sicilia nel 1958. Da consigliere comunale di Palermo, consigliere e assessore regionale e infine presidente della Regione Sicilia portò avanti la convinzione che sviluppo, equità e giustizia sociale potessero esistere solo nella legalità e nella trasparenza. Da presidente della Regione, in poche settimane fece approvare riforme in direzione della trasparenza con grande determinazione sul fronte degli appalti e dell’urbanistica: con la legge 71 del 1978 riuscì infatti a comprimere gli spazi della speculazione edilizia nelle aree del verde agricolo. Dopo l’uccisione di Peppino Impastato, Mattarella pronunciò un durissimo discorso contro Cosa Nostra.
Piersanti Mattarella venne ucciso a Palermo il 6 gennaio 1980 a colpi di pistola, mentre era in auto e si stava recando a messa con moglie e figli. Nel 1995 vennero condannati all'ergastolo i mandanti dell'omicidio Mattarella, i boss della cupola: Salvatore Riina, Michele Greco, Bernardo Provenzano, Bernardo Brusca, Giuseppe Calò, Francesco Madonia e Nenè Geraci. Le condanne vennero confermate in Cassazione.
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