L’Associazione vittime del Dovere comunica che il Senatore Gianmarco Corbetta, primo firmatario della proposta di legge “Estensione alle vittime del dovere dei benefici riconosciuti alle vittime del terrorismo” (A.S. 876), ha presentato un’importante interrogazione parlamentare al Ministero dell’Interno.
L'atto nasce dall'inerzia dell'Ufficio Vittime del Dovere del Dipartimento di Pubblica Sicurezza e di tutti gli uffici istituzionalmente preposti alla gestione delle pratiche inerenti alle vittime.
In particolare, nonostante le numerose richieste, i suddetti Uffici non hanno mai fornito i dati numerici relativi ai beneficiari della normativa sulle Vittime del Dovere, suddivisi per tipologia di vittime e percentuali di invalidità.
Questa mancanza impedisce di fatto che il Ministero dell'economia e delle finanze possa eseguire una previsione di spesa - attuale e futura - sul costo effettivo della sperata equiparazione tra Vittime.
Ciò frena il cammino del Disegno di Legge attualmente al vaglio della Commissione Affari Costituzionali del Senato della Repubblica.
Molti sono stati, soprattutto negli ultimi tre anni, i tentativi da parte della nostra Associazione di dialogo e collaborazione con gli uffici preposti: vi è stata fitta corrispondenza, si sono tenuti incontri e soprattutto è stata palesata la volontà di sostenere in sede istituzionale le necessità di risorse umane e strumentali di cui necessitava per una miglior gestione delle istanze.
Purtroppo, nonostante la Legge di Bilancio 2021, anche su nostro impulso, abbia previsto le coperture per un potenziamento strutturale, tutto ciò non ha sortito l’effetto sperato, poiché non solo i ritardi degli Uffici deputati risultano macroscopici, ma il conteggio richiesto non è ancora disponibile, costituendo ormai un ostacolo insormontabile.
In calce alla presente si riporta il testo dell’Interrogazione parlamentare.
Ringraziamo sentitamente il Senatore Gianmarco Corbetta, il quale ha voluto dare nuovamente voce alle nostre sollecitazioni, dimostrando sensibilità e attenzione.
Confidiamo in una pronta risposta da parte del Ministero dell'Interno.
Associazione Vittime del Dovere
Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-06857
Pubblicato il 30 marzo 2022, nella seduta n. 420
CORBETTA - Al Ministro dell'interno. -
Premesso che:
la normativa vigente, ai sensi dell'art. 1, commi 563 e seguenti, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, ha previsto la progressiva equiparazione delle vittime del dovere alle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata e a tale riguardo fu istituito con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 22 dicembre 2008 (Gazzetta Ufficiale n. 32 del 9 febbraio 2009) un tavolo tecnico per l'attuazione della normativa in materia di vittime del dovere, operante dapprima presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, poi presso il Ministero dell'interno;
il tavolo tecnico, finalizzato a coordinare le diverse amministrazioni nell'attuazione delle disposizioni in materia di vittime del dovere, è presieduto dal commissario per il coordinamento delle iniziative di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso e dei reati intenzionali violenti. L'ultima relazione completa redatta risale al 2015;
sulla scorta di tali dati sono state presentate in Parlamento alcune proposte di legge in materia. In particolare, l'interrogante ha presentato in data 18 ottobre 2018 il disegno di legge A.S. 876, volto a portare a termine l'intento perequativo. Alla data attuale, nonostante sollecitazioni costanti alle strutture di competenza, risulta impossibile il prosieguo dell'iter parlamentare a causa della mancanza di un aggiornamento numerico dei beneficiari della prospettata equiparazione;
al Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell'interno, in qualità di detentore della graduatoria unica nazionale, cui confluiscono i dati delle diverse amministrazioni coinvolte nei riconoscimenti di status (Ministero della difesa, Ministero della giustizia, Dipartimento dei Vigili del fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile dello stesso Ministero) sono state formulate dall'Associazione vittime del dovere richieste di stima dei beneficiari attuali e futuri, essendo la precedente quantificazione ormai datata;
le reiterate istanze sono rimaste prive di riscontro, nonostante tra gli obiettivi di programmazione del Ministero dell'interno (legge di bilancio per il 2018) ne risulti uno volto ad assicurare una migliore gestione dei procedimenti volti al riconoscimento dello status di vittime del dovere anche attraverso uno studio di fattibilità di un progetto di informatizzazione delle procedure, con una previsione di completamento nel 2020;
nonostante la legge di bilancio per il 2019 e la legge di bilancio per il 2020 prevedano il completamento dell'obiettivo, ad oggi non risulta essere operante un registro unico informatizzato contenente i dati specifici di coloro che beneficiano all'attualità dell'equiparazione normativa, permanendo elenchi singoli e non sovrapponibili tra varie amministrazioni, e si nutre il timore che l'ufficio del Ministero dell'interno preposto alla gestione delle pratiche sia gravemente sotto organico;
l'assenza di un database unificato e la carenza di personale comporta eccessivi ritardi nel riconoscimento dei diritti derivanti alle vittime del dovere, causando un danno alle vittime che, in attesa del decreto di status, a sua volta in sospeso fino all'assegnazione di fondi sul relativo capitolo di spesa, non possono usufruire dei benefici, seppur di natura non economica e non gravanti sul medesimo capitolo;
ancora più grave danno si riversa poi sull'erario a seguito dei numerosi contenziosi attivati per il riconoscimento o l'adeguamento dei benefici spettanti secondo la normativa alle vittime, ma non corrisposti o corrisposti in maniera difforme;
considerato che:
dalla situazione, nonostante si siano succedute negli ultimi anni numerosi atti di sindacato ispettivo sul tema, emerge una vacuità delle misure adottate per la gestione delle pratiche inerenti alle vittime del dovere e dell'impegno alla progressiva equiparazione tra vittime qualificate;
emerge l'esigenza che venga posta fine all'ingiustificata diversificazione tra categorie di vittime e che vengano poste in essere azioni concrete e fattive in tal senso,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto evidenziato;
se non ritenga opportuno avviare ulteriori azioni per realizzare tempestivamente un sistema informatizzato unificato, anche attraverso l'ausilio del tavolo tecnico per il coordinamento amministrativo per la raccolta e condivisione dei dati necessari;
se non ritenga necessario che vengano accertate le responsabilità per questo ingiustificato modus operandi che umilia i familiari delle vittime e danneggia gravemente l'erario; se non consideri urgente predisporre approfondimenti delle stime fornite nella relazione del tavolo tecnico, al fine di verificarne la congruità e rimodulare eventualmente le previsioni di spesa, anche allo scopo di garantire un'azione di tutela, quanto più coerente ed efficace.
Sostieni l'associazione!
Fai una donazione con