(ANSA) - L'AQUILA, 11 NOV - Nel corso dell'incontro dibattito "Come la Società civile e il terzo settore possono aumentare il benessere sociale", dibattito con gli studenti, organizzato dall'Università dell'Aquila, Sabrina Mariotti, Ufficio legale Associazione Vittime del Dovere ha parlato del contrasto agli investimenti mafiosi, con interventi preventivi e repressivi.
"Senza l'appoggio della società civile la mafia non ha rete per operare il riciclo", dice Mariotti. "Generalmente le mafie si rivolgono a società a responsabilità limitate e imprese medio-piccole che hanno più contatto con territorio. Nell'ultimo rapporto sulle imprese infiltrate risulta che 2796 imprese, solo 138 erano effettivamente produttive e solo 11 imprese, sono rimaste attive dopo l'intervento dell'autorità perché hanno dimostrato l'estraneità o l'incontro occasionale con il mondo mafioso. La mafia si insinua nelle imprese in difficoltà laddove in cui lo stato non riesce a sopperire alle necessità del paese.
L'impresa mafiosa non incide solo su economia, ma anche su libertà personale e dignità umana. Le informative prefettizie antimafia sono lo strumento più concreto sul territorio per tenere sono controllo il fenomeno di infiltrazioni.
L'interdittiva antimafia è comunque reversibile se l'impresa dimostra che l'impresa ha avuto contatti occasionali con il soggetto mafioso. Si sta superando l'approccio punitivo ed è in corso lo sviluppo di strumenti duttili per portare fuori le imprese da rapporti occasionali o vittime di infiltrazioni mafioso". Stefano Maccioni, avvocato del foro di Roma sottolinea l'utilità della partecipazione civica nel processo penale.
"È importante far sentire la partecipazione civile all'interno del processo penale, come fa l'Associazione Vittime del dovere, che ha le finalità statutaria la promozione della cultura della legalità", dice Stefano Maccioni. "La partecipazione dei cittadini al fianco dello Stato è un messaggio per le Procure delle Repubblica sul territorio, utile sia in fase processuale, ma anche nella fase delle indagini preliminari. Le associazioni al fianco della persona offesa e al fianco di pubblico ministero testimonia la lotta costante per affermazione dei diritti della legalità. Alleanza Stato-cittadino è fondamentale nel processo penale per non far sentire sola la vittima". (ANSA).
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