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07 MAGGIO 2024
In ricordo del Sottocapo di 1^ classe della Marina Militare Giuseppe Tusa. Genova, 7 maggio 2013

Per ricordare la biografia di Giuseppe, riportiamo le belle parole scritta dalla mamma Adele.

"Giuseppe Tusa nasce il 17 Gennaio 1983 a Milazzo, dove cresce e vive la sua adolescenza. Purtroppo all'età  di 9 anni subisce il grave lutto della perdita del padre per una grave e incurabile malattia. Questo evento lo segna e lo accompagna per tutto il percorso della sua vita. Ma il mio grande amore e quello delle sorelle lo aiutano e crescere bene, con principi sani di legalità, di onestà, di diritti e doveri, di umiltà e generoso altruismo, ma soprattutto di amore verso gli altri. All'età di 18 anni, il suo alto senso di dovere gli fa decidere di partecipare ad un concorso per il corpo della Marina Militare che supera. Inizia così la sua carriera.

Sin dall'adolescenza Giuseppe cura un'altra sua grande passione: la musica, componendo alcuni brani. La musica diventa il suo hobby, tanto che inizia a suonare in vari locali della sua provincia natale ed anche altre città italiane. Vince a Rimini anche un concorso per dj. Giuseppe è un giovane dedito al suo dovere e al tempo stesso vivace animatore, quando libero da impegni lavorativi. Questi suoi molteplici interessi lo portano ad incontrare diverse tipologie di persone, ma tutte concordi nel ricordare Giuseppe come un giovane rispettoso dei doveri, ricco di valori, fedele nell'amicizia, amante della sua famiglia, sincero, leale e soprattutto umile.

Dopo 12 anni di servizio in varie capitanerie di porto e dopo un periodo trascorzo sulla famosa CP 288, la notte del 7 maggio 2013 si trova presso la torre del porto di Genova. Giuseppe quella sera operava presso la sala VTS, per governare la sicurezza dello stesso porto. Alle ore 23.00 avviene la tragica collisione contro la torre del Porto di Genova che spezza inesorabilmente la vita a Giuseppe.   

La sua triste e prematura scomparsa ha colpito e addolorato in tanti e ad oggi il suo ricordo  è nella memoria di tutti coloro che lo amano e hanno avuto la possibilità di conoscerlo. La sua brillante vita, mi ha resa viva, ma la sua triste scomparsa ha ucciso, anche me stessa, tuttavia ho il dovere di fare rispettare il diritto di giustizia per chi non ha più voce, unico mio motivo di sopravvivenza".

Adele Chiello vedova Tusa

Intitolazione della sala operativa della Capitaneria di Milazzo

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