MILANO. Al Politecnico di Milano è stato presentato il progetto “Memoriale digitale” con l’obiettivo di unire memoria storica e tecnologia digitale.
Esso è dedicato alle vittime del dovere, e può essere arricchito ogni volta da nuove storie e testimonianze, formando un vero e proprio archivio commemorativo, che rende omaggio alle vittime.
E’ stato promosso dal Ministero della Cultura in collaborazione con l’Associazione di volontariato Vittime del Dovere e finanziato attraverso i fondi dell’Unione Europea.
Questa iniziativa prevede una ricostruzione storica di chi ha sacrificato la sua vita nello svolgimento delle proprie funzioni ed è quindi pensato per arricchire la memoria collettiva del Paese.
Ricordiamo che le vittime del dovere sono quelle persone appartenenti alle Forze dell’Ordine, Forze Armate, Magistratura o altri dipendenti pubblici caduti o rimasti invalidi in attività di servizio, nel contrasto alla criminalità comune, alla criminalità organizzata e al terrorismo.
Report Difesa ha intervistato Emanuela Piantadosi, presidente dell’Associazione Vittime del Dovere.
Presidente, come è nata l’idea del Memoriale Digitale delle Vittime del Dovere?
L’idea è scaturita dai nostri confronti quotidiani in associazione. Sentivamo il bisogno di creare qualcosa di più di un semplice tributo, volevamo realizzare un luogo della memoria che fosse accessibile a tutti, ovunque e in ogni momento. Il Memoriale Digitale è una risposta moderna e partecipativa al bisogno di ricordare i sacrifici di donne e uomini che hanno servito lo Stato con coraggio e dedizione.
Rappresenta un progetto di profonda rilevanza storica, etica e sociale, un omaggio a coloro che hanno offerto la propria vita per il bene della collettività. È un ponte tra passato e futuro, volto a preservare la memoria storica e valoriale. Questo strumento va oltre la commemorazione perché intende stimolare una connessione emotiva e culturale con i valori di dovere, altruismo e responsabilità e ad offrire alla comunità un’occasione di riflessione e partecipazione attiva.
Il Memoriale ha una forte componente tecnologica. Qual è il valore aggiunto di una piattaforma digitale rispetto a un tradizionale monumento commemorativo?
La tecnologia consente di superare i limiti fisici di un monumento tradizionale, permettendo a chiunque, ovunque si trovi, di accedere alle informazioni e di partecipare al processo di arricchimento della memoria collettiva. Si abbattono così barriere fisiche e geografiche, permettendo a chiunque di accedere ad informazioni che costituiscono il patrimonio etico del nostro Paese.
Questo Memoriale, infatti, non è solo un elenco di nomi ma uno strumento interattivo che racconta storie, connette le persone e cresce continuamente. Grazie alla sua natura digitale, possiamo integrare dati e testimonianze in tempo reale, rendendolo un progetto vivo, capace di evolversi con il contributo di cittadini, famiglie e istituzioni.
La raccolta dei nominativi delle Vittime del Dovere deve essere stata un lavoro complesso. Come siete riusciti a ottenere queste informazioni?
È stato un lavoro meticoloso e impegnativo, reso possibile grazie alla stretta collaborazione con il Ministero dell’Interno, il Ministero della Difesa, il Ministero della Giustizia e altre amministrazioni pubbliche.
Ogni nome è una storia unica che abbiamo ricostruito con grande cura, assicurandoci di restituire a ciascuno il riconoscimento che merita. Vogliamo che queste persone non siano mai dimenticate, perché il loro sacrificio è parte integrante della nostra identità nazionale.
Questo progetto ha un impatto educativo. Come pensa possa essere utilizzato in ambito scolastico e accademico?
Il Memoriale Digitale può essere uno strumento didattico straordinario, una risorsa straordinaria per le scuole e le Università. Attraverso la sua consultazione, studenti e docenti possono approfondire momenti cruciali della nostra storia recente, esplorare il significato del dovere civico e riflettere sui valori fondanti della nostra società. Inoltre, il coinvolgimento del Politecnico di Milano dimostra quanto la tecnologia possa contribuire alla diffusione della memoria e alla sensibilizzazione delle nuove generazioni. Vogliamo che questo progetto diventi una risorsa educativa che ispiri senso di responsabilità e di appartenenza, un punto di riferimento per stimolare confronti e approfondimenti.
Cosa si aspetta dal seminario di presentazione al Politecnico di Milano?
Mi auguro che il seminario sia un’occasione di confronto e condivisione. Vogliamo raccontare non solo i risultati raggiunti, ma anche coinvolgere il pubblico nella fase di sviluppo. La partecipazione attiva dei cittadini è essenziale per arricchire il Memoriale e farlo diventare un patrimonio collettivo. Spero che gli studenti e i docenti del Politecnico, insieme a tutti i partecipanti, possano cogliere il valore di questo progetto e contribuire a diffondere il messaggio di memoria, sacrificio e responsabilità. Devo un grande ringraziamento ai Professori Giovanni Baule e Marco Quaggiotto, e alla Dott.ssa Clorinda Galasso, del Politecnico di Milano. Senza il loro impegno il seminario non sarebbe stato possibile e anche il progetto non avrebbe avuto lo slancio che merita.
Guardando al futuro, quali sono le prospettive del Memoriale Digitale?
Questo è solo l’inizio. Il Memoriale è concepito come una piattaforma dinamica, aperta a contributi e integrazioni. Vogliamo che diventi un riferimento nazionale e internazionale per la memoria delle Vittime del Dovere. Il nostro obiettivo è costruire un futuro in cui il loro sacrificio sia ricordato non solo come un esempio di coraggio, ma anche come un richiamo costante all’impegno per il bene comune.
A questo link https://memoriale.vittimedeldovere.it/è possibile contribuire al “Memoriale” con un tuo ricordo.
Sostieni l'associazione!
Fai una donazione con