RIGUARDANTE L’ATTUALE FUNZIONALITA’ DEL SISTEMA DELL’ESECUZIONE PENALE
L’Associazione Vittime del Dovere Onlus comunica che in data 28/06/17, nel corso della seduta n.847 del Senato della Repubblica, è stata presentata, con primo firmatario il Senatore Salvatore Tito Di Maggio, un’interrogazione parlamentare a risposta orale che, dopo aver evidenziato numerose incongruenze dell’attuale sistema dell’esecuzione penale, tra cui l’ormai nota questione della concessione dell’uso dei sistemi informatici audiovisivi ai detenuti sottoposti al regime 41 bis e di Alta Sicurezza, chiede al Ministro della Giustizia Andrea Orlando di intervenire a salvaguardia dei principi basilari del diritto penale (all. Interrogazione a risposta orale 3-03839).
L’atto, partendo dagli aspetti problematici dell’attuale sistema di detenzione, tra cui il caso del sovraffollamento delle carceri italiane, ha richiamato i dubbi sulla recente riforma dell’ordinamento penitenziario, introdotta con la Legge 23/06/2017 n° 103, G.U. 04/07/2017, e ha precisato che:
“...su tale inquietante scenario si inserisce il provvedimento contenente tra l’altro la riforma dell’ordinamento penitenziario recentemente approvato in via definitiva dalla Camera dei deputati (AC 4386) che dispone la possibilità per i detenuti di alta sicurezza di utilizzare collegamenti audiovisivi...l’Associazione Vittime del Dovere ha più volte lanciato l’allarme, ricevendo dal Ministero della Giustizia solo delle parziali rassicurazioni...”.
Nel corso degli ultimi mesi, in svariate occasioni, la nostra Onlus ha evidenziato la poca chiarezza del testo di legge “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all'ordinamento penitenziario" e la conseguente necessità di precisare, prima dell’approvazione, l’esclusione da tale beneficio dei detenuti condannati per i reati di criminalità organizzata, terrorismo, eversione dell’ordinamento democratico e quelli sottoposti al regime del 41-bis e dei circuiti penitenziari di “Alta Sicurezza”.
Nonostante ciò, le perplessità sollevate in merito all’ambiguità della norma, sono rimaste disattese; la pericolosità e l’imprudenza della generica formulazione delle disposizioni normative, in particolare di quanto previsto dall’art. 1 comma 85 del testo di legge sopra citato, con rammarico, non sono state prese nella dovuta considerazione.
I vari sforzi posti in essere dall’Associazione Vittime del Dovere, grazie al costante sostegno dei Sindacati della Polizia Penitenziaria, sono stati puntualmente ignorati o hanno ricevuto dal Ministero della Giustizia e dagli altri organi competenti riscontri del tutto insoddisfacenti. Le vaghe risposte ricevute, sotto forma di generiche rassicurazioni, sono apparse funzionali a voler accantonare il problema, ma non ad un’attenta disamina delle criticità sollevate (così come già denunciato nel comunicato del 12 giugno ).
Stessa sorte è toccata ai numerosi contributi tecnici inviati alle medesime Istituzioni dalla Onlus, volti a chiarire la portata del provvedimento, in particolare alla Commissione Giustizia della Camera.
Nonostante il tentativo di isolare la nostra voce su questa vicenda, anche tenuto conto del fatto che il Governo ha evitato il dissenso e il dibattito su questo punto alla Camera dei Deputati ponendo la questione di fiducia sull’approvazione dell’articolo unico in oggetto, l’Associazione Vittime del Dovere non si è fermata.
L’Interrogazione Parlamentare è il frutto delle costanti richieste della Onlus e della preziosa collaborazione dei Parlamentari che, con sensibilità e impegno ne sostengono l’operato.
Ringraziamo, quindi, i Parlamentari firmatari dell’interrogazione ed in particolare, il primo firmatario, Sen. Salvatore Tito di Maggio, Sen. Erika Stefani, Sen. Gian Marco Centinaio, Sen. Raffaele Volpi, Sen. Paolo Tosato, Sen. Stefano Candiani, Sen. Paolo Arrigoni, Sen. Francesco Bruni, Sen. Vittorio Zizza, Sen. Pietro Liuzzi e Sen. Luigi Perrone.
L’Associazione Vittime del Dovere Onlus, pur attendendo con fiducia una risposta all’interrogazione parlamentare, che siamo sicuri il Ministro della Giustizia Andrea Orlando non tarderà a dare, si adopererà nel diffondere in tutte le sedi opportune il proprio grido di allarme sulla necessità di porre la giusta attenzione al sistema dell’esecuzione penale, anche a fronte dei recenti fatti di cronaca riguardanti le numerose evasioni a seguito di permessi premio, le aggressioni agli agenti della Polizia Penitenziaria e lo spaventoso numero di suicidi che cresce esponenzialmente ogni anno tra gli stessi operatori del settore, sottoposti a turni estenuanti per svolgere un lavoro delicato che si scontra con l’annosa mancanza di strutture e fondi dedicati. Un ambito, quello dell’Amministrazione Penitenziaria, troppo poco considerato che tuttavia ha una valenza rieducativa, sociale e di recupero fondamentale per tutti quegli autori di reato che, commettendo crimini ed illeciti ai danni della collettività in genere, si mettono spesso con assoluta prepotenza, efferatezza e consapevolezza, ai margini della vita civile comunque condizionandola pesantemente. Il nostro, oggi, vuole essere un modo per accendere una luce, un faro su questo settore al fianco dei rappresentanti delle Istituzioni affinché non ci siano in futuro più familiari di Vittime del Dovere tra gli agenti della Polizia Penitenziaria a cui asciugare le lacrime.
Emanuela Piantadosi
Presidente Associazione di Volontariato Onlus Vittime del Dovere
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