Associazione Vittime del Dovere – E’ prossima la scadenza del Concorso “Costituzione”: Art. 11 – La Pace è un bene prezioso: il ruolo delle Vittime del Dovere nella difesa dei valori civili e democratici” dedicato all’articolo della
Costituzione Italiana, che sancisce il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.
L’Associazione Vittime del Dovere, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM), ha lanciato per il 2024 Concorso di idee quale occasione unica per gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado di tutto il Paese di riflettere sui grandi temi della pace, della legalità e del sacrificio delle Vittime del Dovere.
C’è ancora tempo per gli studenti che dovranno inviare un elaborato originale, coinvolgente e profondo. In questo momento storico particolarmente complesso, in cui assistiamo a teatri di guerra in numerosi Paesi, è fondamentale riflettere sulla necessità di eliminare ogni forma contrasto, promuovendo l’uso della diplomazia come unico strumento per la risoluzione dei conflitti. La storia ci insegna che la guerra porta solo distruzione e sofferenza, mentre la diplomazia e il dialogo possono costruire ponti di pace e comprensione.
Ogni conflitto moderno potrebbe avere conseguenze irreversibili, specialmente con l’uso delle armi nucleari che rappresentano purtroppo un pericolo incombente. La salvaguardia del genere umano dovrebbe prevalere sugli interessi economici e di potere. Educare i giovani al rispetto degli altri è essenziale per gettare le basi di un mondo consapevole che rispetti tutte le forme di vita.
La traccia del tema:
Art. 11 – La Pace è un bene prezioso, il ruolo delle Vittime del Dovere nella difesa dei valori civili e democratici
Costituzione, articolo 11 – “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”
La nostra Costituzione sancisce, dopo le barbarie della Seconda Guerra mondiale, un messaggio di pace attraverso l’art. 11 “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
Ad ogni livello che sia sovranazionale, nazionale, regionale oppure locale, possiamo assistere a modi contrapposti di affrontare un conflitto operando da un lato grazie alla cultura della pace e del rispetto dell’altro, dall’altro vessando mediante il disvalore dell’aggressività e della prevaricazione. Proprio questo articolo stabilisce e impone, in occasione di deleterie e perniciose conflittualità, un modus operandi che si traduce in un confronto costruttivo e in una ponderata mediazione.
Quindi per avere la pace non basta ripudiare la guerra ma, come precisa la seconda parte dell’art. 11, occorre l’impegno da parte di tutti, dalla nazione più grande e potente al singolo uomo, affinché vi sia la riscoperta di principi quali la legalità, la giustizia, la solidarietà e il rispetto degli altri.
La Pace è un bene prezioso, che ci è stato donato da chi si è sacrificato o attualmente si abnega per essa. Ci è stata consegnata proprio da quegli uomini e da quelle donne che hanno difeso i valori fondamentali, al punto di giungere all’estrema e spesso consapevole rinuncia della propria vita in favore della sicurezza altrui. Il dono prezioso e nobile di sé stessi per garantire il bene collettivo.
Le Vittime del Dovere sono Servitori dello Stato, caduti in attività di servizio, o rimasti invalidi per ferite riportate in conseguenza di azioni criminose, di qualunque matrice, o in servizio di ordine pubblico, in operazioni di polizia preventiva o repressiva, oppure nello svolgimento di attività di soccorso. Numerose sono le storie di quanti, nello svolgimento dei propri compiti istituzionali, in territorio nazionale o internazionale, sono stati difensori e fautori di pace; hanno insegnato attraverso l’esempio concreto e diretto, l’importanza di difendere i più alti valori della nostra Nazione. Prendendo spunto da queste riflessioni, oppure da considerazioni di carattere personale, narra uno o più episodi di vita di una Vittima del Dovere che ti ha colpito e, contestualmente, approfondisci il dovere collettivo di essere costruttori di pace.”
Ci sono due modi per inviare gli elaborati:
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