Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
CONTRASTO ALLE MAFIE
Attività di sensibilizzazione istituzionale finalizzata alla lotta contro la criminalità organizzata

L'Associazione Vittime del Dovere svolge da anni una copiosa attività di approfondimento e sensibilizzazione finalizzata alla conoscenza e allo studio dei fenomeni criminali e al contrasto della criminalità organizzata.
Un impegno quotidiano che si esplica, in contesti istituzionali, parlamentari, pubblici e didattici, attraverso:

  • interventi diretti ad evidenziare criticità legate al sistema normativo, penale o penitenziario, attraverso la redazione di dettagliate e approfondite relazioni indirizzate alle Istituzioni e alla politica;
  • attività di ricerca, analisi e denuncia dei fenomeni mafiosi, attraverso la predisposizione di istanze, emendamenti, interrogazioni parlamentari, disegni di legge;
  • partecipazione ad audizioni parlamentari;
  • organizzazione di convegni, workshop, conferenze stampa e mostre;
  • realizzazione di percorsi didattici a carattere nazionale dedicati agli studenti di scuole di ogni ordine e grado sul tema della memoria e della conoscenza dei fenomeni criminali;
  • informazione dell’opinione pubblica attraverso pubblicazioni, articoli tecnici, comunicati stampa ed organizzazione di eventi dedicati.
21 MARZO 2017
FirenzePost.it - SICUREZZA: SKYPE ANCHE AI CRIMINALI SOTTOPOSTI AL 41BIS. L’ALLARME DELL’ASSOCIAZIONE VITTIME DEL DOVERE

ROMA – Dalle loro celle, e in modo legalizzato, anche i criminali sottoposti al 41 bis, il regime di massima sicurezza, potrebbero paradossalmente continuare a dare ordini e a gestire affari con il teleworking. L’Associazione vittime del Dovere lancia l’allarme:  «E’ in trattazione una norma che potrebbe svuotare in modo subdolo ed inquietante il 41bis della sua funzione di isolamento e parimenti il regime di Alta Sicurezza».

L’Associazione critica un passaggio del disegno di legge di iniziativa governativa, ora alla Camera, in attesa di approvazione dopo essere stato licenziato dal Senato il 15 marzo scorso. In particolare, l’Associazione fa notare che così come formulata, la norma non escluderebbe la possibilità ai soggetti sottoposti al 41 bis di poter usufruire dei collegamenti audiovisivi.  «Non si tratta di alleggerire semplicemente una misura di prevenzione, ma di mettere consapevolmente i criminali – prosegue la presidente dell’Associazione, Emanuela Piantadosi – in condizione di continuare a gestire il territorio direttamente dalle loro celle di massima sicurezza, consentendo una sorta di paradossale teleworking. Tutte le restrizioni previste dal 41 bis hanno lo scopo di impedire i contatti e i collegamenti con l”associazione criminale di appartenenza. In realtà con estrema sorpresa i lavori che prospettano l’utilizzo di strumenti audiovisivi sono proseguiti incessantemente per oltre un anno e siamo alle battute finali, senza che si sia posta debita attenzione alle conseguenze. Riteniamo assurdo celebrare la giornata per le vittime di mafia permettendo, d’altro canto, che i mafiosi possano dettare le loro indicazioni alla famiglia attraverso skype o sistemi che permetterebbero loro di dare disposizioni comodamente dalle loro celle in modo paradossalmente legalizzato. Altro che pizzini. L’Associazione Vittime del dovere lancia grido d’allarme».

Tratto da FirenzePost.it

Tutti i dati contenuti all'interno di questo sito sono di libera consultazione e citazione, è comunque obbligatoria la menzione della fonte in caso di utilizzo. Qualora si pubblichi il contenuto di questo sito, a qualsiasi titolo, senza averne correttamente citata la fonte i proprietari si riserveranno di agire attraverso le autorità competenti.
🡱