L'Associazione Vittime del Dovere svolge da anni una copiosa attività di approfondimento e sensibilizzazione finalizzata alla conoscenza e allo studio dei fenomeni criminali e al contrasto della criminalità organizzata.
Un impegno quotidiano che si esplica, in contesti istituzionali, parlamentari, pubblici e didattici, attraverso:
Sulmona, 15 giugno– Il mondo delle carceri è sottosopra da qualche tempo anche per le rivolte dei primi giorni di marzo, in pieno lock down per l’emergenza sanitaria da Covid19, per l’indagine sui 44 agenti della Polizia penitenziaria in Campania accusati per i pestaggi ai detenuti e per le recenti aggressioni nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.
In Abruzzo poi la vertenza è infinita per gli agenti, in agitazione perché le vecchie piante organiche di molti penitenziari italiani non rispondono più alle esigenze rappresentate dai baschi blu che riferiscono di essere da decenni sotto organico negli istituti di pena e a Sulmona, l’ampliamento del penitenziario con l’apertura della nuova ala, prevista in autunno, porterà la struttura ad ospitare circa 600 detenuti, per la maggior parte ad alta sicurezza, diventerà così tra le carceri più grandi d’Europa. Ma il tutto non sembra essere accompagnato da buoni auspici per rafforzare la pianta organica.
Sostegno ed assistenza agli agenti non mancano almeno dall’associazione Vittime del dovere che segue da vicino gli eventi è che con crescente preoccupazione interviene sulle rivolte vecchie e nuove per tendere una mano ai poliziotti in difficoltà. “Ciò che più sconvolge, oltre all’incredibile danno al patrimonio penitenziario, sono le quotidiane aggressioni perpetrate dai detenuti nei confronti degli agenti di Polizia Penitenziaria – scrivono dall’associazione – L’impegno che già oggi assumiamo, nel rispetto del nostro statuto e dei principi ispiratori, è quello di assicurare che continueremo a monitorare gli sviluppi delle indagini con le quali la Magistratura potrà individuare i responsabili di atti illeciti e delinquenziali posti in essere nelle diverse sommosse che hanno interessato le carceri, con il dichiarato intento di fornire, in conformità a tali risultati investigativi, a tutti gli Agenti vittime di aggressioni e violenze la propria fattiva collaborazione, anche processuale, con l’ausilio dei propri legali, mettendo a disposizione la propria organizzazione e struttura, a titolo gratuito”.
Maria Trozzi
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