L'Associazione Vittime del Dovere svolge da anni una copiosa attività di approfondimento e sensibilizzazione finalizzata alla conoscenza e allo studio dei fenomeni criminali e al contrasto della criminalità organizzata.
Un impegno quotidiano che si esplica, in contesti istituzionali, parlamentari, pubblici e didattici, attraverso:
“Occorre a questo punto fare un serio e coerente lavoro di approfondimento, esplorando ed accertando l’esistenza di eventuali rapporti tra la politica e il terrorismo degli Anni di Piombo, anche attraverso l’istituzione di una nuova commissione d’inchiesta che determini la verità dei fatti una volta per tutte. Bisogna scrivere la storia contemporanea in maniera oggettiva, non mistificando la realtà, ed inserirla nei programmi scolastici come parte essenziale del percorso per diventare cittadini consapevoli” questo quanto dichiarato dal Presidente dell’Associazione Vittime del Dovere, Emanuela Piantadosi, dopo aver letto con stupore l’articolo che riporta estratti della corrispondenza tra Francesco Cossiga e numerosi terroristi.
L’Associazione riunisce invalidi e familiari di appartenenti alle Forze dell’Ordine, Forze Armate e Magistratura caduti nel contrasto alla criminalità comune, mafiosa e terroristica. Ambra Minervini, membro del Consiglio Direttivo e orfana del Magistrato Girolamo Minervini ucciso proprio dalle BR, concorda e dichiara:
“Sono passati quaranta anni dall’assassinio di mio padre; la ferita non si è mai rimarginata, ma leggere la corrispondenza tra Cossiga e i brigatisti (non ex brigatisti; sarebbe come dire che mio padre e gli altri caduti sono ex vittime) la ha riaperta in maniera lacerante. Non posso e non voglio aggiungere commenti e considerazioni; sarebbero inutili. Spero solo che gli organi istituzionali abbiano finalmente il coraggio di fare chiarezza su quegli anni, ricostruendo una corretta verità storica e umana, tributando ai caduti almeno lo stesso rispetto e considerazione che sono stati – e sono tuttora – tributati ai loro assassini”
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