L'Associazione Vittime del Dovere svolge da anni una copiosa attività di approfondimento e sensibilizzazione finalizzata alla conoscenza e allo studio dei fenomeni criminali e al contrasto della criminalità organizzata.
Un impegno quotidiano che si esplica, in contesti istituzionali, parlamentari, pubblici e didattici, attraverso:
SULMONA – Nella giornata di ieri si è concluso a Sulmona, l’VIII° seminario nazionale di criminologia a titolo: LE MAFIE ESTERE IN ITALIA E LA LORO RADICALIZZAZIONE, ORGANIZZATO DALLA ASSOCIAZIONE VITTIME DEL DOVERE, in convenzione con il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila e in collaborazione con la Uil PA Penitenziari della Provincia dell’Aquila e l’International Police Association.
Nella mattinata si era svolta a Sulmona, nel piazzale a loro dedicato, la cerimonia solenne in memoria delle vittime del dovere. Depositata la corona d’alloro e commemorati “i caduti nell’adempimento del dovere”. L’adempimento del dovere: perché è questo il senso più alto del seminario, nel quale, dalle 15.00 in poi, nell’aula consiliare del Comune di Sulmona si è discusso di come nessuna differenza ci debba essere fra quei caduti che hanno sacrificato la vita per salvare qualcun altro, in nome dello Stato. La presidente dell’associazione nazionale vittime del dovere, Emanela Piantadosi, a sua volta vittima per aver perso il padre, ucciso da un ergastolano in permesso premio, si sta battendo per rendere paritari i diritti di tutti coloro che a più livelli sono stati vittima e di chi ne hanno subito la devastazione familiare.
Non possono più esserci vittime di “serie b” quando chiunque, servitore della Stato e in difesa dei cittadini, cade sotto i colpi di chi delinque, che sia appartenente alle mafie, alle organizzazioni terroristiche ma anche un comune criminale. Nel pieno spirito di quanto l’Associazione rivendica ormai da oltre un decennio, come ha chiarito il professor Roberto Russo dell’Università eCampus, non si può più lasciare che un errore lessicale alla base dei distinguo fatti nel passato in materia di legislazione, continui ancora a marcare differenze fra i feriti e i caduti per dovere.
Il senatore Gianmarco Corbetta, del Movimento 5 Stelle, ieri presente al seminario, ha inteso incamerare nel suo DDL n. 276 esattamente le istanze di equità rivendicate dai parenti delle vittime; provvedimento che se come ci si auspica diventerà legge, renderà finalmente giustizia non solo ai caduti e a tutte le vittime ma anche ai loro familiari.
La senatrice Gabriella Di Girolamo, anch’ella relatrice, nel rivolgere il suo pensiero alle vittime e, fra esse, al sulmonese Emanuele Anzini, persone che mettendosi a disposizione dell’incolumità di tutti noi ogni giorno “escono di casa, salutano i loro cari e non sanno se torneranno a riabbracciarli”, si è detta particolarmente sensibile e vicina a questa tematica, ricordando come già all’indomani della strage di Trieste dello scorso 4 ottobre, che vide cadere due poliziotti colpiti da una mano folle, lo stesso ministro Di Maio, il sottosegretario Vito Crimi e vari altri esponenti delle nostre istituzioni, hanno da quel momento certamente accelerato il processo di incardinamento e discussione del disegno di legge Corbetta.
Un auspicio, quello che presto divenga legge, condiviso da tutti i presenti e da chiunque si renda conto che quest’istanza è un fatto di equità.
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