Un appartamento al settimo piano. Uno spazioso salotto recentemente imbiancato. Siamo in via Santa Marcellina, civico numero 4. Qui è stato inaugurato questa mattina il “Centro di sostegno psicologico rivolto ai familiari dei caduti e agli invalidi, vittime del dovere, del terrorismo e della criminalità organizzata, e ai reduci dalle missione di pace”, in occasione del 2° Festival dei Beni confiscati alle mafie. Questo bene, appartenuto in passato ad un narcotrafficante latino-americano, è stato assegnato dall’Assessorato alle Politiche Sociali e cultura della salute del Comune di Milano all’Associazione Vittime del Dovere, nata nel febbraio 2007. Il progetto per l’affidamento del bene, invece, prende il via ufficialmente da un protocollo d’intesa con il Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca, nell’ambito dell’allora Piano Nazionale “Più Scuola Meno Mafia”. Presenti tra il pubblico i familiari delle vittime del dovere, i rappresentanti delle Forze dell’Ordine e le psicologhe del centro. “Volevamo costruire questo centro per dare una risposta professionale e fare qualcosa di concreto”, ha spiegato la presidente e socia fondatrice dell’associazione Emanuela Piantadosi, continuando un percorso avviato nel 2009 con i progetti della legalità rivolti ai ragazzi. Tra gli ospiti, oltre alla Professoressa Anna Costanza Baldry della Seconda Università degli Studi di Napoli e alla Professoressa Maria Fedele (Presidente Onoraria della Rete di Scuole “Più Scuola Meno Mafia”), anche l’Assessore alle Politiche Sociali Pierfrancesco Majorino, il quale ha sottolineato l’importanza del cammino che il Comune di Milano sta compiendo con la società civile e l’associazionismo nella lotta alla criminalità organizzata. Commovente e toccante è stata la lettera di Nadia. Vedova di una delle vittime ha ricordato il dolore e le difficoltà affrontate dopo la perdita del proprio caro, ringraziando l’associazione per il supporto nel corso degli anni e per la nascita di questo nuovo centro. Dopo la benedizione del parroco Don Giuseppe Buraglio, ha concluso l’incontro il Prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca. “Questo evento è la metafora dello stato di diritto che, attraverso il Comune di Milano, consegna un bene che è stato patrimonio dei carnefici”, ha affermato lo stesso Prefetto, ricordandoci che “deve continuare forte l’impegno di tutti noi”, con un “coraggio etico che deve dare energia ai nostri muscoli e alle nostre menti per sconfiggere la criminalità”. Ha chiuso infine facendosi “garante del fatto che Milano non avrà cedimenti né operativi, né morali” e che “la legalità non deve essere dominata da nessuno, la legalità è fatta per vincere”. È stato poi offerto un buffet preparato dallo chef Pietro Parisi di Palma Campania, in provincia di Napoli, collaboratore degli eventi benefici realizzati dai Cuochi sociali del Comune di Milano. Si è conclusa così una mattinata di impegno, solidarietà e speranza, in attesa dell’effettiva apertura del Centro nel gennaio 2014.
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