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21 DICEMBRE 2014
Corriere della Sera.it - LETTERA DELL’ASSOCIAZIONE «VITTIME DEL DOVERE» «Dalle borse di studio alle medaglie Noi, dimenticati dalla manovra»

«Dalle borse di studio alle medaglie Noi, dimenticati dalla manovra»

I familiari di appartenenti a forze dell’ordine e forze armate caduti o feriti protestano contro la Legge di Stabilità che non ha ripristinato i fondi a loro destinati

«Ancora una volta sono stati negati i diritti delle famiglie dei caduti e di coloro che sono rimasti feriti per mano mafiosa o da criminalità comune. Le vittime e i loro familiari sono state per l’ennesima volta umiliate». Lo denuncia a proposito della Legge di Stabilità l’associazione di volontariato «Vittime del Dovere», nata per iniziativa di vedove, orfani, invalidi e genitori di appartenenti alle forze dell’ordine e forze armate, caduti o feriti durante lo svolgimento dei propri doveri istituzionali.

Dal fondo per gli orfani alle medaglie
Più in dettaglio, dice l’associazione, «le Vittime del Dovere, pur avendo un ordine del giorno approvato dal Senato a firma del senatore Aldo Di Biagio che impegnava l’attuale Governo a portare avanti il discorso di equiparazione con la Legge di Stabilità 2015, e una decina di emendamenti presentati da parlamentari sensibili alla tematica presso la Commissione Bilancio, nel Maxiemendamento del Governo non sono state minimamente tenute in considerazione. E nello specifico parliamo del ripristino del fondo destinato alle borse di studio degli orfani e dei figli degli invalidi, dimezzato dal Governo Monti; del collocamento obbligatorio che non garantisce l’assunzione; dell’adeguamento dell’importo “dell’assegno vitalizio previsto dall’articolo 2 della legge n. 407 del 1998 e successive modificazioni” (risolto a favore delle Vittime del Dovere già dall’Autorità Giudiziaria); di una medaglia; di una giornata dedicata al ricordo delle Vittime del Dovere».

«Faremo sentire il nostro grido di dolore»
«Non è più tempo per cedere alle ragioni di bilancio, i sacrifici da parte dei familiari delle vittime sono già stati compiuti - scrive in una nota, Emanuela Piantadosi, presidente dell’associazione -. Le Vittime del Dovere, siano esse invalide o familiari superstiti, devono già affrontare una perdita insostenibile, ed è incomprensibile che debbano anche combattere burocraticamente, su più fronti, tra mille difficoltà, disagi e indifferenza per ottenere quei benefici parziali, nei tempi e nei modi». E conclude con la promessa che «vittime e familiari, ieri colpite dalla violenza criminale, oggi umiliate dall’insensibilità istituzionale faranno sentire il loro grido di dolore e rivendicazione in tutte le più opportune sedi e con le modalità più pervicaci».

Tratto da Corrieredellasera.it

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