Attività che dal 6 all'8 novembre diventano racconto e possibilità di incontro per tutti: ricostruendo le storie criminali che hanno segnato la storia e la città di Milano, il Festival nasce per valorizzare la ricchezza dei percorsi sociali che oggi animano i beni e rafforzare, coinvolgendo rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali, del terzo settore, del mondo della cultura e dell'economia, le alleanze contro la criminalità organizzata.
Al Teatro "Out Off" di Milano, domani alle 21, si terrà la nuova edizione di "Cultura contro le Mafie", a cura del MEI - Meeting delle Etichette Indipendenti e di Arci Ponti di Memoria. Il Comune e il Terzo settore sono in prima linea su questo, con un importante coinvolgimento di Libera che anche quest'anno guiderà un migliaio di studenti delle scuole milanesi alla scoperta dei beni dove si è concretizzata la vittoria della legalità sull'illegalità. A ricevere il premio, nell'ambito della nuova edizione di quest'anno che si svolge durante il Festival dei Beni Confiscati alle Mafie di Milano, saranno: l'ex procuratore di Palermo e Torino, Giancarlo Caselli, il giornalista (collaboratore dell'Agi) Paolo Borrometi, da tempo sotto scorta a causa delle continue minacce delle mafie, il presidente della commissione antimafia del Comune di Milano, David Gentili, Ilaria Ramoni, avvocato che ha difeso le parti civili nel processo contro i killer di Lea Garofalo, Barbara Sorrentini, direttrice artistica del Festival sui beni confiscati alle mafie, giornalista di Radio Popolare.
Al Festival partecipa anche quest'anno l'Associazione monzese Vittime del Dovere aprendo le porte del Centro di sostegno psicologico, in via Santa Marcellina 4.
L'Open Day, in programma venerdì 6 novembre, dalle ore 18 vuole essere un'importante occasione per parlare della lotta alla criminalità organizzata e per far conoscere l'impegno etico e morale portato avanti dall'Associazione. Presentato anche uno spot di sensibilizzazione. Secondo l'ultimo dato pubblicato dall'Agenzia nazionale (ANBSC - 30 settembre 2015) sono 17.577 gli immobili sequestrati e 3.187 le aziende confiscate in Italia: la Lombardia è quinta con 1.266 immobili dopo Sicilia (6.916), Campania (2.582), Calabria (2.449) e Puglia (1.665); è quarta invece nella classifica delle aziende con 286 attività sequestrate e confiscate, dopo le 1.148 della Sicilia, le 529 della Campania e le 315 della Calabria.
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