Napoli, 16 maggio 2016 – Il Centro Penitenziario di Napoli Secondigliano si sveglia in un’atmosfera diversa dal solito… nell’aria si sente l’emozione dei numerosi intervenuti alla cerimonia di intitolazione del Penitenziario al Maresciallo Scelto degli Agenti di Custodia Pasquale Mandato. Chi era il Maresciallo Mandato? Un uomo ligio al dovere e servitore dello Stato.
In servizio alla Casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, era responsabile dell’Ufficio matricola e vice Comandante dell’istituto. Il 5 marzo 1983, alle 8 del mattino, poco prima di prendere servizio, si reca in una rivendita di tabacchi per acquistare un foglio di carta bollata che serve al primo dei suoi tre figli, Francesco, studente universitario, per fare domanda di partecipazione a un concorso. .. perché come tanti papà era molto attento e vicino ai propri figli. All’uscita del negozio viene circondato da tre autovetture dalle quali vengono sparati una valanga di proiettili da una lupara, una mitraglietta e una pistola. Soccorso subito dai suoi stessi colleghi viene trasportato in ospedale dove giunge senza vita. Pasquale Mandato aveva già ricevuto precedenti minacce legate proprio al delicato servizio svolto in un carcere che ospitava nomi di spicco della camorra. Per l’omicidio del Maresciallo Mandato è stato condannato il killer della camorra Michelangelo D’Agostino. Lui, D’Agostino, spietato killer, di una ferocia senza limiti e senza scrupoli, gli spara il colpo di grazia, alla tempia.
Riconosciuto “Vittima del Dovere“, il 10 ottobre 2008 il Maresciallo Pasquale Mandato è stato insignito di Medaglia d’Oro al Merito Civile alla Memoria con la seguente motivazione: “Mentre si recava presso la Casa Circondariale dove prestava servizio, veniva mortalmente raggiunto da numerosi colpi di fucile e di mitraglietta esplosigli contro in un vile e proditorio agguato della criminalità organizzata, sacrificando la vita ai più nobili ideali di coraggio e di spirito di servizio”.
Il picchetto d’onore, schierato sul piazzale d’ingresso dell’Istituto, apre la cerimonia, viene scoperta la targa dell’intitolazione del centro penitenziario … a grandi caratteri il suo nome … Pasquale Mandato, benedetta subito dal cappellano Raffaele Grimaldi. I figli del Maresciallo commossi assistono attoniti, frastornati, emozionati all’evento per il loro papà scomparso.
“Mio padre – ricorda il primogenito Francesco – come suo ultimo atto ha pensato a me, al mio futuro… era contento perché mi stavo affacciando alla vita appena 25enne, in cerca di lavoro, mi apprestavo a partecipare ad un concorso, e lui quella mattina era entrato nel tabacchi di fronte al Carcere proprio per acquistare le marche da bollo che sarebbero poi servite per la domanda del concorso… Molto probabilmente aveva sentore del rischio che poteva correre, perché poi in seguito abbiamo trovato in una sua giacca un bigliettino con delle minacce…Per amore della sua famiglia non ha detto nulla, per non farci preoccupare. Eroe? Si, mio padre è stato un eroe silenzioso caduto per servire lo stato, e come lui tanti altri hanno pagato con il loro sangue un contributo altissimo per aver creduto e difeso gli ideali di giustizia”.
Erano presenti alla cerimonia, tra gli altri Santi Consolo Capo del Dap, il vice sindaco di Napoli, Raffaele del Giudice, il Presidente del Tribunale Ettore Ferrara, il procuratore generale Luigi Riello, rappresentanti di “Libera”, Tonino Palmese e Geppino Fiorenza, Sergio Pomponio, Vice Presidente dell’Associazione Vittime del Dovere, il Procuratore antimafia Franco Roberti, il procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso. Quest’ultimo, amico di famiglia, nel suo intervento ha detto “Se ognuno di noi facesse, come Pasquale Mandato, il proprio dovere, avremmo più eroi del quotidiano e meno martiri del dovere”.
Elena Simonetti
www.vittimedeldovere.it
Sostieni l'associazione!
Fai una donazione con