Genova. “Ci siamo costituiti parte civile nel processo perché questo disastro si sarebbe potuto e dovuto evitare. Ci auguriamo che questa sentenza impedisca che in futuro si possano verificare simili tragedie e auspichiamo che la Procura della Repubblica di Genova prosegua nella individuazione di tutti i responsabili”. Questo è quanto ha dichiarato Emanuela Piantadosi, Presidente dell’Associazione Vittime del Dovere onlus, in riferimento al processo Jolly Nero.
L’Associazione Vittime del Dovere, rappresentata dall’avvocato Stefano Maccioni, è stata ammessa nel settembre 2015 come parte civile nel processo inerente al crollo della torre piloti, abbattuta dal cargo “Jolly Nero” il 7 maggio del 2013 nel porto di Genova.
L’incidente ha causato nove vittime, tra personale di bordo, di terra militare e civile: Sergio Basso, Francesco Cetrola, Marco de Candussio, Daniele Fratantonio, Giovanni Iacoviello, Davide Morella, Maurizio Potenza, Michele Robazza e Giuseppe Tusa. Le famiglie dei soggetti coinvolti sono impegnate da anni nella richiesta di verità e giustizia e hanno seguito, insieme all’Associazione Vittime del Dovere e alle altre parti civili, tutte le fasi del processo, inizialmente vessato da rinvii e ritardi.
In questi giorni il Pubblico Ministero Walter Cotugno ha chiesto 20 anni e 7 mesi di reclusione, oltre alle pene accessorie, per il Comandante del Cargo Jolly Nero e 17 anni per il consigliere d’amministrazione e delegato all’armamento della società. Le accuse sono quelle di omicidio colposo plurimo, crollo di costruzioni, attentato alla sicurezza dei trasporti e falso.
L’Associazione Vittime del Dovere intende continuare ad esprimere la propria vicinanza e il proprio sostegno fattivo a tutti i feriti e le famiglie dei caduti, alcune delle quali figurano tra gli associati della Onlus.
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