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La stampa e la TV
28 MARZO 2010
Vallanzasca, lettera alla Moratti «Ritirate il patrocinio al film»

La protesta dei familiari delle vittime sul nuovo lavoro di Michele Placido

LA DELUSIONE

«PERCHÈ FINANZIARE UN'OPERA DEL GENERE CON I SOLDI PUBBLICI?»

L'ATTACCO

«C'È UNA STRANA TENDENZA A RIPROPORRE LE GESTA DI ASSASSINI SENZA SCRUPOLI»

di MARIO CONSANI

- MILANO -

«PALAZZO MARINO ritiri il patrocinio al film su Vallanzasca». Dopo il caso «Prima Linea», quando mesi fa le associazioni delle vittime del terrorismo insorsero contro patrocinio e finanziamenti pubblici alla pellicola tratta dalla biografia dell'ex terrorista Sergio Segio, ora la polemica è sulle sorti cinematografiche dell'autobiografia del "bel René".

«Vallanzasca ha ucciso più volte senza mai chiedere perdono e si considera irriducibile. Non capiamo perché il comune di Milano debba appoggiare un film su di lui». Emanuela Piantadosi è il presidente dell'associazione Vittime del dovere, costituita per iniziativa dei familiari di uomini delle forze dell'ordine e militari rimasti vittime di azioni criminose.

«Della nostra associazione fa parte anche la vedova di Luigi D'Andrea, poliziotto ucciso da Vallanzasca. Siamo indignati ed amareggiati dall'ennesima dimostrazione di insensibilità per i familiari delle vittime».

Per Piantadosi, il film in preparazione con Kim Rossi Stuart nei panni del bandito e Michele Placido alla regia, non potrà che interpretare la storia in un certo modo, visto che è tratto da un libro scritto dallo stesso Vallanzasca.

Ma allora non si dovrebbero fare i film su questo genere di vicende?

«Ci mancherebbe. Massima libertà per chiunque: ma perché finanziare questi film con soldi pubblici? Dobbiamo constatare che in una parte del panorama cinematografico italiano esiste un'inquietante tendenza alla riproposizione delle gesta di assassini senza scrupoli. Tutto ciò porta all'inevitabile legittimazione di eroi negativi».

Avete avuto contatti con la produzione del film?

«Nessuno. Placido dichiara di voler onorare la memoria delle vittime, ma allora perché l'unica consulenza che ha avuto è da Vallanzasca?».

Perché  non avrebbero chiesto parere e suggerimenti anche a voi familiari?

«Credo sia evidente che il film, proprio perché nasce dalla biografia scritta insieme al giornalista Bonini dallo stesso Vallanzasca non potrà che riflettere un punto di vista ben preciso...».

Da quando ha sollecitato Palazzo Marino al ritiro del patrocinio per la pellicola, l'associazione ha avuto solo qualche contatto ma nessuna risposta ufficiale da parte del Comune. E Piantadosi critica anche l'eventuale contributo economico al film da Lombardia Film Commission «i cui soci fondatori – ricorda - sono Regione Lombardia, Comune di Milano,

Fondazione Cariplo, Unioncamere Lombardia e Fondazione Fiera Milano»


IL CASO AUTOBIOGRAFIA

Il film sulla vita di Vallanzasca, con la regia di Michele Placido e Kim Rossi Stuart nella parte del bandito, è  tratto da un libro scritto dal "bel René" insieme a un giornalista.

POLEMICA

Un contributo economico al film potrebbe arrivare anche da Lombardia Film Commission, tra i cui soci ci sono Regione Lombardia e Comune.

PRECEDENTI

Analoghe polemiche suscitò  il film "La prima linea" con Riccardo Scamarcio e Giovanna Mezzogiorno, uscito poi senza patrocinio e senza finanziamenti pubblici.

Tratto da

IL GIORNO
Milano metropoli

Direttore: Giovanni Morandi

28-MAR-2010

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