"Inopportuno che legali di mafiosi sieda in questo organismo"
Milano, 7 ago. (askanews) – L'”Associazione vittime del dovere”, “Brianza SiCura”, “Carovana antimafia Ovest Milano”, “La Barriera”, “Libera Lombardia”, “Scuola di formazione Antonino Caponnetto”, “Stampo antimafioso” e “WikiMafia – Libera Enciclopedia sulle mafie” hanno firmato un documento comune contro la nomina dell’avvocato Maria Teresa Zampogna nel “Comitato tecnico-scientifico per la legalità e il contrasto alle mafie” di Regione Lombardia. Le diverse associazioni antimafia si schierano dunque pubblicamente con la presidente della Commissione antimafia Monica Forte, con il presidente uscente dello stesso Comitato tecnico, Nando dalla Chiesa, e con il presidente della Commissione Antimafia del Comune di Milano, David Gentili, che hanno espresso la loro perplessità per la nomina del legale milanese, nota per essere l’avvocato di diversi imputati di mafia. “Le associazioni si sentono di portare la propria solidarietà alle personalità pubbliche che hanno ritenuto di intervenire come sopra descritto” si legge nel documento, sottolineando che “l’avvocato Zampogna, professionista il cui percorso non è in alcun modo oggetto di discussione, rischierebbe di trovarsi esposta a conflitto di interessi”. “Il Comitato tecnico-scientifico per la legalità e il contrasto alle mafie è un organo di supporto alla Commissione speciale antimafia del Consiglio regionale della Lombardia e le informazioni sensibili che i cittadini, le imprese e gli attori sociali in genere, ritengono di riferire alla commissione Antimafia sono sovente condivise da quest’ultima con il Comitato tecnico” prosegue il documento, spiegando che “il rischio che ai suddetti organi pervengano informazioni relative ad alcuni dei clienti dell’avvocato Zampogna è altissimo e a tale rischio si aggiunge la possibilità che il Comitato tecnico discuta orientamenti sui beni confiscati ad alcuni dei clienti dell’avvocato Zampogna”. “Si incrinerebbe, quasi certamente, così come prospettato da Forte e Dalla Chiesa, il rapporto tra Commissione e Comitato, con una conseguente inefficienza di cui faremmo le spese tutti” aggiungono le associazioni, concludendo “pur avendo, dunque, pieno rispetto dell’attività professionale di tutti, è premura delle sottoscritte associazioni porre il tema dell’opportunità che un avvocato, che annovera fra i suoi clienti un elevato numero di soggetti condannati o indagati per 416-bis, che hanno operato, ed operano, in Lombardia da diversi decenni, sieda nel Comitato antimafia di Regione Lombardia, in ottica di tutela della società lombarda, chiamata ad affrontare la minaccia mafiosa con efficienza, e di un organo importante come la Commissione antimafia”.
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