"Il Comitato ha accesso a informazioni sensibili e discute di beni confiscati che potrebbero anche appartenere soggetti difesi dall’avvocata nominata e potrebbe ancora difendere soggetti condannati o indagati per 416-bis"
Le principali associazioni antimafia lombarde (Associazione Vittime del Dovere, Brianza SiCura, Carovana Antimafia Ovest Milano, La Barriera, Libera Lombardia, Scuola di Formazione Antonino Caponnetto, Stampo Antimafioso, WikiMafia – Libera Enciclopedia sulle Mafie) hanno divulgato un comunicato stampa congiunto nel quale esprimono perplessità e dubbi per un possibile conflitto d’interessi per l’avvocata Maria Teresa Zampogna, nominata nel Comitato Tecnico scientifico per la legalità e il contrasto alle mafie, un organo di supporto alla Commissione regionale Antimafia.
Il comunicato solidarizza con la presidente della Commissione regionale Antimafia Monica Forte, del M5S, e con l’ex presidente dello stesso comitato Nando dalla Chiesa per le denunce di inopportunità della nomina dei giorni scorsi.
Monica Forte, presidente della Commissione Regionale Antimafia, dichiara: “Mi auguro che l’appello delle associazioni antimafia e di vittime della criminalità organizzata non cada nel vuoto ed è ora che Fontana si faccia sentire sulla vicenda. Non si può rimanere sordi all’appello dei cittadini, qui la politica deve prendersi le proprie responsabilità. Lo ribadisco, non è in discussione la professionalità della nominata ne il diritto di difesa, ma l’opportunità della nomina. Il Comitato ha accesso a informazioni sensibili e discute di beni confiscati che potrebbero anche appartenere soggetti difesi dall’avvocata e potrebbe ancora difendere soggetti condannati o indagati per 416-bis. Esiste un potenziale conflitto d’interessi che il buon senso dovrebbe evitare. A questo punto un passo indietro è doveroso. La minaccia mafiosa in Lombardia impone di garantire al Comitato piena operatività. Una partenza zoppa, con una nomina inopportuna, determinerebbe una inevitabile inefficienza del lavoro di Commissione e Comitato che rischia di anestetizzare l’attività istituzionale antimafia di Regione Lombardia”.
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