Lo Stato più vicino a chi ha subito un crimine
Un Garante regionale per la tutela delle vittime di reato verrà introdotto in Lombardia, prima regione italiana ad avere questa figura. A deciderlo è stato il Consiglio regionale, dando il via libera all'unanimità al progetto di legge proposto da Viviana Beccalossi del Gruppo Misto. "Questa legge serve a dire che lo Stato non ti abbandona, le vittime non saranno più sole", ha commentato in Aula Beccalossi, relatrice del testo.
Le vittime di tutti i delitti del codice penale contro l'incolumità pubblica e contro la persona - e, in caso di decesso i loro familiari (compresi i conviventi) - potranno rivolgersi al Garante per chiedere sostegno. Il servizio di tutela si rivolge anche a tutti coloro che hanno subito furti in casa, scippi, estorsione, usura e sequestro di persona a scopo di estorsione. Inoltre, grazie all'emendamento di Monica Forte del Movimento 5 Stelle, accolto dal Consiglio lombardo, la garanzia viene estesa anche alle vittime di maltrattamenti in famiglia.
Fontana e De Corato soddisfatti
"Ancora una volta, dalla Lombardia arriva un segnale forte e importante", così ha commentato l'approvazione della legge sul Garante il presidente della Regione, Attilio Fontana, secondo cui l'istituto servirà a fare sentire meno soli e abbandonati i cittadini che hanno subito un reato.
Soddisfatto della nuova legge anche l'assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale, Riccardo De Corato, il quale ha dichiarato: "Troppo spesso la politica ha pensato a tutelare i diritti di chi, dopo aver commesso un reato, sconta la propria condanna in prigione. Poco invece è stato fatto per stare vicino alle vittime ed alle loro famiglie".
De Corato ha anche citato il caso di Mario Cattaneo, l'oste di Casaletto Lodigiano che uccise per legittima difesa il malvivente si era introdotto nel suo locale. "A lui come a tutti i lombardi che, vittime di un delitto contro il patrimonio o contro la persona, siano accusati di aver commesso un delitto per eccesso colposo in legittima difesa - ha continuato l'assessore - rimborseremo fino a 30.000 euro per le spese legali".
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