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13 GENNAIO 2019
Tribuna Politica Web - Caso Battisti. Piantadosi (ass. Vittime del dovere) "ora sconti la sua pena in carcere". Le tappe del caso.

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Cesare Battisti è stato catturato a Santa  Cruz de la Sierra, in Bolivia. L'ex membro dei Proletari armati per il comunismo (Pac),condannato in Italia a due ergastoli per quattro  omicidi, si era reso irreperibile dopo l'ordine di arresto emesso da  Luiz Fux, giudice del Tribunale Supremo brasiliano e il decreto di  estradizione firmato dal presidente uscente Michel Temer. Il  terrorista sarà presto portato in Brasile, da dove verrà mandato in  Italia.       

La decisione del giudice del Tribunale Supremo brasiliano era stato un primo passo verso l'estradizione di Cesare Battisti, che ora tutti in  Italia si attendono. L'ex terrorista dei Proletari Armati per il  Comunismo (Pac) condannato in Italia a due ergastoli per quattro  omicidi: in due di essi, quello del maresciallo Antonio Santoro,  avvenuto a Udine il 6 giugno del '78, e quello dell'agente Andrea  Campagna, avvenuto a Milano il 19 aprile del 1979, il terrorista sparò materialmente. Nell'uccisione del macellaio Lino Sabbadin, a Mestre il 16 febbraio del '79, invece, Battisti fece da copertura armata al  killer Diego Giacomini e, nel caso dell'uccisione del gioielliere  Pierluigi Torregiani, avvenuta a Milano il 16 febbraio del '79, venne  condannato come co-ideatore e co-organizzatore.       

L'idea alla base di quel biennio di sangue, secondo quanto si appuro'  in seguito, era quella di colpire, oltre ad esponenti delle forze  dell'ordine, i commercianti che si erano difesi durante i cosiddetti  'espropri proletari'. Proprio per questo nel mirino dei Pac finirono  il macellaio di Venezia Sabbadin e il gioielliere di Milano  Torregiani. In quest'ultimo caso, poi, all'omicidio, si aggiunse  un'ulteriore tragedia: nel corso della colluttazione, il figlio del  gioielliere, Adriano, venne colpito da una pallottola sfuggita al  padre prima che questi cadesse, e da allora, paraplegico, e' sulla  sedia a rotelle.    

In Brasile Battisti era arrivato dopo aver fatto perdere le sue tracce il 22 agosto del 2004, lasciando la Francia, dove, evaso da un carcere italiano, si era rifugiato nel 1980. A localizzarlo in  un primo momento in Sud America dopo lunghe ricerche erano stati gli  agenti francesi e i carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale.       

Ma Battisti era riuscito ancora una volta a far perdere le proprie  tracce fino al 18 marzo del 2007 quando venne catturato dalla polizia  brasiliana e dagli agenti venuti da Parigi. Fatale per lui l'incontro  con un esponente dei comitati di sostegno.       

A Parigi l'ex leader dei Pac, grazie alla 'dottrina Mitterrand', si  era rifatto una vita: abbandonata la lotta armata, si era dato alla  scrittura, diventando un giallista di fama e pubblicando opere in cui  proponeva alcune analisi sull'esperienza dell'antagonismo radicale,  tra cui 'L'orma rossa', edito da Einaudi. Poi, pero', quando l'aria  era cominciata a farsi più pesante, Battisti aveva deciso di fuggire.      

A cambiare le carte in tavola era stato il parere  favorevole all'estradizione dato dalla Corte d'appello di Parigi il 30 giugno del 2004. Poco dopo il presidente francese Jacques Chirac aveva fatto sapere che avrebbe dato il via libera all'estradizione nel caso  in cui il ricorso in Cassazione presentato dai legali di Battisti  fosse stato respinto.       

Pochi mesi dopo, il 23 ottobre 2004 il primo ministro francese, Jean  Pierre Raffarin, aveva firmato il decreto di estradizione che  costringeva l'ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo a  scontare la propria pena in Italia.       

Contro il decreto nel novembre 2004 i legali di Battisti avevano  presentato invano ricorso al Consiglio di Stato, che aveva al  contrario convalidato il decreto nel marzo 2005. Gli avvocati ci hanno poi riprovato poco dopo, presentando un ricorso presso la Corte  Europea dei diritti dell'uomo.    

Pur riconoscendo di aver fatto parte dei Pac, Battisti  si è sempre detto innocente. Fuggito dalla Francia nel 2004, l'ex  terrorista è stato arrestato in Brasile nel 2007 ed è rimasto nel  carcere brasiliano di Papuda, a Brasilia, fino al giugno 2011.      

Nel 2009 Il Tribunale Supremo Federale (Stf) autorizzò la sua  estradizione in Italia, ma la decisione fu bloccata dal pronunciamento del presidente brasiliano Lula. Dopo che l'Stf ha respinto un ricorso  dell'Italia, Battisti è stato scarcerato nel giugno 2011, ottenendo in agosto il permesso di residenza permanente.       

L'attuale presidente brasiliano Michel Temer, che si è insediato dopo  l'impeachment della presidente Dilma Rousseff, erede politica di Lula, aveva manifestato l'anno scorso l'intenzione di estradare Battisti in  Italia. Ora dopo l'arresto in Bolivia nella notte si attende che  arrivi in Brasile e venga estradato in Italia.     

"La giustizia vince  sempre! Ora attendiamo Battisti in Italia e auspichiamo che sconti  fino in fondo la sua pena in carcere". A dirlo Emanuela  Piantadosi, presidente dell'associazione vittime del dovere, figlia  del Maresciallo Capo dei Carabinieri Stefano Piantadosi ucciso nel  1980 da un detenuto ergastolano in permesso premio, commentando la  cattura dell'ex terrorista dei Pac Cesare Battisti.       

"Il mio pensiero va a tutte le vittime e in particolare - sottolinea  Piantadosi - vorrei ricordare Antonio Santoro, maresciallo del Corpo  degli agenti di custodia ucciso il 6 giugno 1978 a Udine e Andrea  Campagna, agente della Digos ucciso il 19 aprile 1979 a Milano".

Tratto da TribunaPoliticaWeb

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