Tragedia nel foggiano. Un carabiniere in servizio presso la stazione di Cagnano Varano è rimasto gravemente ferito durante un conflitto a fuoco avvenuto nella piazza principale del paese, in pieno giorno. Poco dopo, è morto. Ancora pochi dettagli su quanto è avvenuto. L’uomo,Vincenzo Carlo Di Gennaro, maresciallo di 45 anni e vice comandante della Stazione dell’Arma, era in auto al momento dello sparo. Sull’accaduto stanno indagando i carabinieri del comando provinciale di Foggia: una persona è stata portata in caserma.
Spari in pieno giorno
La tragedia è avvenuta nella piazza principale del paese di 7.000 abitanti nel Parco Nazionale del Gargano, durante un controllo a un posto di blocco. Una pattuglia ha fermato un’auto con a bordo un pregiudicato, quest’ultimo avrebbe sparato e poi tentato la fuga. I militari lo hanno però bloccato. L’uomo è stato portato in caserma ed è sotto interrogatorio. «Proclameremo il lutto cittadino e faremo anche modo di costituirci parte civile nel processo contro l’autore di questo gesto», sono le parole del sindaco di Cagnano Varano, Claudio Costanzucci Paolino, che conosceva, come tutti in paese, il carabiniere ucciso oggi a colpi d’arma da fuoco. «Esprimo vicinanza alla famiglia del carabiniere e solidarietà a tutta l’Arma».
I colleghi: «Eliminare gli sconti di pena»
L’Associazione Vittime del Dovere esprime «il suo più commosso cordoglio» per l’uccisione di Vincenzo Carlo Di Gennaro, «ennesima vittima di un lunghissimo elenco di servitori dello Stato che hanno sacrificato la propria vita per il Paese in nome dei principi di legalità e giustizia», sottolinea la presidente dell’associazione Emanuela Piantadosi, figlia del maresciallo Capo dei Carabinieri Stefano Piantadosi ucciso il 15 giugno 1980 da un detenuto ergastolano in permesso premio. «Apprendiamo dalle fonti di stampa che ad aver compiuto il delitto sarebbe stato una persona con precedenti penali. Se così fosse – dice Piantadosi – chiediamo al Governo di inasprire le pene ed eliminare gli sconti per coloro che si dimostrano recidivi».
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