I marinai morti di amianto respirato sulle navi sono vittime del dovere. Lo ha stabilito in extremis il Senato approvando l’emendamento al ddl lavoro a firma del senatore Saltamartini. Poche righe che sono una svolta epocale per le centinaia di famiglie che da anni (più di 20) stanno combattendo silenziosamente per ottenere giustizia. L’emendamento si traduce anche in soldi: 5 milioni di euro da distribuire a partire dal 2012. Metro sta seguendo la vicenda dal 2005: sulle navi della marina italiana c’era amianto, anche successivamente al 1992 (anno della messa a bando del minerale) e i militari non ne erano stati messi al corrente. «Una vittoria sudata e per la quale ci battiamo da anni», esulta Alessio Anselmi, del Cocer marina.
C’è un però. Questo risultato comporta una pesante contropartita: insieme a quell’emendamento è stato approvato anche un testo che di fatto annulla i processi in corso contro i comandanti, responsabili, per l’appunto, dell’assenza di misure precauzionali a bordo. Il testo ora passa alla Camera per un voto che tutti considerano pro-forma. Le vedove, possono iniziare a festeggiare.
Stefania Divertito
METRO NEWS
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