Anzitutto, per condividere un così grande dolore. Poi, per rendere onore al sacrificio di chi è morto svolgendo il proprio lavoro. Infine, per spiegare alle giovani generazioni il senso delle istituzioni e dello Stato. L' associazione Vittime del dovere (www.vittimedeldovere.it) nasce come onlus nel 2007 e trova sede a Monza, all' interno della Casa del Volontariato. In realtà, già dal 2004 avevano cominciato a riunirsi i figli rimasti orfani o le mogli rimaste vedove di addetti delle forze dell' ordine o della magistratura morti nell' esercizio delle proprie funzioni. Emanuela Piantadosi, presidente dell' associazione e figlia di Stefano Piantadosi, maresciallo dei carabinieri ucciso da una ergastolano in permesso premio fermato per un controllo, spiega che «l' umiliazione più grande per tutti noi familiari è sentirci discriminati solo perché i nostri cari non sono stati vittime di un attentato terroristico o mafioso. Come se quando muori in servizio, dovresti anche sceglierti la pallottola giusta». Per questo, una delle battaglie che l' associazione sta portando avanti è per l' equiparazione delle vittime del dovere a quelle del terrorismo. Altro tema è quello dell' incontro con le scuole di ogni ordine e grado per un progetto sulla cittadinanza e sulla legalità, seguito lo scorso anno da cinquemila alunni, che ha avuto il patrocinio del ministero degli Interni e la medaglia del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. esoglio@corriere.it RIPRODUZIONE RISERVATA
Soglio Elisabetta
(11 ottobre 2010) - Corriere della Sera
Sostieni l'associazione!
Fai una donazione con