Storie che suggeriscono un messaggio: bisogna avere fiducia in un Paese che, pur tra tanti problemi, ha le risorse necessarie per un futuro di speranza e coesione
di Andrea Carli
Storie che raccontano un’Italia positiva, capace di riscuotere fiducia. Eroi, quelli a cui ha fatto riferimento il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel discorso di fine anno, la cui testimonianza di vita lancia un messaggio chiaro: bisogna avere fiducia in un Paese che, pur tra tanti problemi, ha le risorse necessarie per un futuro di speranza e coesione. Un’Italia «autentica», ha sottolineato Mattarella, «dell’altruismo e del dovere».
Il sindaco di Rocca di Papa
La prima storia è quella «del Sindaco di Rocca di Papa, Emanuele Crestini. Nell’incendio del suo municipio - ha ricordato il Capo dello Stato - ha atteso che si mettessero in salvo tutti i dipendenti, uscendone per ultimo. Sacrificando così la propria vita».
I tre vigili del Fuoco di Alessandria
La seconda storia a cui ha fatto riferimento Mattarella è quella dei tre vigili del fuoco di Alessandria. «Due mesi fa vicino Alessandria - ha ricordato il Capo dello Stato -, tre Vigili del Fuoco sono rimasti vittime dell’esplosione di una cascina, provocata per truffare l’assicurazione. Nel ricordare – per loro e per tutte le vittime del dovere – che il dolore dei familiari, dei colleghi, di tutto il Paese non può estinguersi - ha aggiunto Mattarella -, vorrei sottolineare che quell’evento sembra offrire degli italiani due diverse immagini che si confrontano: l’una nobile, l’altra che non voglio neppure definire».
L’aneddoto della sedia donata dall’associazione di disabili
Mattarella è ricorso poi a un aneddoto per esprimere quello che, a suo avviso, è il vero spirito della convivenza. «Una associazione di disabili - ha raccontato - mi ha donato per Natale una sedia. Molto semplice ma che conserverò con cura perché reca questa scritta: “Quando perdiamo il diritto di essere differenti, perdiamo il privilegio di essere liberi”». La libertà, diceva il filosofo russo Nikolaj Berdjaev, è innanzitutto il diritto alla disuguaglianza.
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