15:48 (AGI) - Roma, 22 lug. - "Preoccupazione oltre misura" dell'Associazione Vittime del dovere sul nuovo sistema di prescrizione e improcedibilità delineato dagli emendamenti del governo al ddl penale. "Data l’attuale situazione della giustizia, frutto del carico di lavoro accumulato in molti anni - si legge in un documento dell'Associazione - il timore è che l’improcedibilità possa cadere come una tagliola su molti procedimenti con enorme danno per la tutela del diritto delle vittime e dei loro familiari, che vedranno respinta la propria richiesta di giustizia". Per l’Associazione - che ha inoltrato le sue osservazioni alla presidenza del Consiglio, alla ministra Cartabia, alla Commissione Giustizia e ai gruppi parlamentari della Camera - "sul punto quindi non si può che chiedere un intervento volto ad eliminare le ipotesi di improcedibilità legate al semplice decorso di un termine: molte sono le azioni che potrebbero influire positivamente su una più rapida definizione dei procedimenti, quali maggiori investimenti in personale e strutture, visto che le Corti d’Appello sono attualmente oberate e sotto organico". Le proposte di modifica contenute negli emendamenti del Governo, afferma Emanuela Piantedosi, presidente dell'Associazione vittime del dovere, "devono preoccupare tutti i cittadini perché i procedimenti penali vedranno un moltiplicarsi di impugnazioni e strategie dilatorie che finiranno, con il semplice passare dei due anni, con il vanificare tutti gli sforzi compiuti da magistratura e forze di Polizia per assicurare alla giustizia coloro che si sono macchiati di reati, anche gravissimi".
La "febbrile necessità di riforma, sollecitata da questioni finanziarie, impone l’obiettivo della riduzione del 25% dei tempi del giudizio penale e tale 'corsa all’oro' - rilevano le Vittime del dovere - fa temere l’adozione di provvedimenti frettolosi, finalizzati a una riduzione dei tempi, senza un’adeguata valutazione delle tante variabili che incidono sull’attuale durata dei procedimenti e privi di congrua condivisione a livello parlamentare". Con le proposte emendative governative, si legge ancora nel documento, "sono stati introdotti importanti istituti che, a nostro parere, non solo non porteranno ad alcun concreto beneficio ai fini della rapida definizione dei processi ma, diversamente, colpiranno fortemente il principio di certezza della pena e avranno ripercussioni sull’effettiva funzione rieducativa della pena". Tra questi, anche "l’inserimento di pene sostitutive delle pene detentive", le "previsioni circa l’ampliamento dei reati" per cui è prevista la messa alla prova.
"Tutto quanto sopra esposto - conclude l'Associazione nel suo documento - assume maggiore gravità se si considera come il testo emendato dal Consiglio dei ministri andrà poi a influire in maniera determinante su una legge che, in conclusione, delegherà il Governo ad attuare delle riforme importanti e pervasive in una materia, quale quella penale, ove vige una riserva di legge tendenzialmente assoluta che richiede invece il più ampio consenso parlamentare". (AGI)
Tratto da AGI
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