PARIGI. L’Associazione Vittime del Dovere ha appreso con amarezza dagli organi di stampa la decisione della Corte di Cassazione francese, la quale ieri ha confermato il rifiuto della Francia all’estradizione dei 10 ex brigatisti degli Anni di Piombo in Italia.
Su questa decisione l’Associazione Vittime del Dovere, che conta tra i suoi associati anche familiari di caduti per mano di brigatisti, pur rispettando la giurisdizione francese, ha evidenziato come questa conclusione contrasti con il diritto delle vittime di vedere affermati i propri diritti al pari degli imputati.
“Peraltro, le motivazioni dei giudici francesi si sono dimostrate irrispettose delle ragioni delle Vittime e irriguardose della Democrazia dello Stato italiano e del suo sistema giudiziario. Un sistema democratico, quello italiano, che garantisce il pieno rispetto di tutti diritti e di tutte le libertà degli imputati giudicati. Un rispetto che, pur considerando l’autonomia dell’amministrazione giudiziaria francese, non può mancare nei confronti dell’Italia che ha sempre mostrato grande attenzione per i temi sociali francesi”.
“Il fatto che questi soggetti siano stati giudicati e condannati in loro assenza – ha proseguito l’Associazione – è stata una scelta deliberata e consapevole di coloro che sono stati chiamati a rispondere dei reati commessi, crimini contraddistinti dalla ideologia terroristica e criminale che ha caratterizzato le loro condotte giudicate in Italia. La sproporzione del danno alla vita stabile, sia professionale sia familiare, di cui gli ex terroristi hanno goduto, grazie alla lunga latitanza, e a cui i giudici francesi fanno riferimento, è risibile, se non addirittura offensiva, qualora paragonata alla tragica sorte di chi fu vittima delle scelte sanguinarie e terroristiche di questi soggetti. Le Vittime hanno il diritto di avere giustizia anche prescindendo dal tempo trascorso, diritto che invece viene leso attraverso questa decisione”.
Secondo l’Associazione Vittime del Dovere sarebbe auspicabile un intervento deciso e fermo da parte dello Stato italiano che richiamasse la Francia al rispetto proprio di quelle tradizioni democratiche e di quelle garanzie costituzionali che hanno caratterizzato la storia e la grandezza delle nostre due Nazioni.
“Lo Stato italiano prenda atto del provvedimento della Corte di Cassazione francese e maturi una chiara consapevolezza sull’effettiva considerazione che il governo e le Istituzioni francesi nutrono nei confronti del nostro Paese, ben distinta da quella del Popolo francese che è da sempre nostro fratello. – ha dichiarato L’Associazione Vittime del Dovere – Grazie a questa decisione, i delinquenti, gli assassini e coloro che sanno, ma preferiscono tacere, ora conoscono la via per trovare un rifugio che li esoneri dall’assunzione delle proprie responsabilità”.
“Una lunga scia di sangue che non può essere dimenticata e che è diretta conseguenza di un complesso mosaico di fatti storici, coperture, rapporti di interesse tra gruppi di potere e connivenze internazionali che hanno consentito la messa in atto della cosiddetta strategia della tensione nel nostro Paese. – ha concluso l’Associazione – Molti sono, infatti, i frammenti mancanti di questa nostra storia, una verità che non sarà mai svelata da questi soggetti, mai pentiti, condannati, fuggiti al giudizio e sottratti alla pena, in spregio non solo alle Vittime ma soprattutto alla stessa Repubblica italiana”.
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