MILANO. In occasione delle imminenti Feste di Natale, in una nota, l’Associazione Vittime del Dovere in una nota evidenziano come nelle case dei familiari ci sarà, anche quest’anno, “ci sarà una sedia vuota del proprio caro, morto per lo Stato e con il medesimo regalo da parte del Governo: un gran bel pacco riempito di vane promesse e intollerabili giustificazioni, similmente accampate anche dai precedenti Esecutivi da oltre tre lustri”.
Gli ultimi mesi del 2023 hanno visto puntata l’attenzione generale sulle disposizioni previste dall’annuale Legge di Bilancio (A.C 926 – Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026 – https://www.senato.it/leg/19/BGT/Schede/Ddliter/57654.htm).
Come sempre l’Associazione ha sottoposto al Governo, ai Ministeri, a tutti i Gruppi parlamentari di Camera e Senato la proposizione di alcuni emendamenti, risolutivi di annose questioni sospese e lasciate nel cassetto ormai da tempo.
“La trattazione – aggiunge la nota – presso la V Commissione Permanente, Bilancio, del Senato della Repubblica (https://www.senato.it/3511?shadow_organo=1190005) ha sommariamente respinto tutti gli emendamenti presentati su istanza dell’Associazione, nonostante i continui tentativi volti ad invocare considerazione e giustizia: le Vittime del Dovere, anche in questa occasione, non rientrano nell’agenda del Governo!”.
Nel suo documento, l’Associazione aggiunge: “Ebbene, dopo gli iniziali discorsi di insediamento dell’attuale Esecutivo, in cui si celebrava ed onorava il sacrificio dei caduti per lo Stato, ricordando che “hanno dato l’esempio a tutti gli italiani”; dopo fiumi di parole spese per sottolineare l’importanza delle Forze dell’Ordine, Forze Armate e Magistratura; dopo la presentazione di un Disegno di legge sottoscritto dalla maggioranza di Governo e mai calendarizzato, ci ritroviamo con i soliti deprimenti risultati ovvero nessun provvedimento per le Vittime del Dovere nella manovra di Bilancio 2024, il più grande atto normativo a disposizione del Governo, dove si misura concretamente l’effettiva attenzione con i fatti e non con le parole”.
L’Associazione si ritiene, dunque, “autorizzate a pensare che molti dei sermoni politici, in cui si celebra il sacrificio degli eroi moderni, morti o rimasti invalidi, per garantire sicurezza, libertà e pace alla nostra Italia, siano meri strumenti di propaganda, finalizzati ad ottenere captatio benevolentiae da elettori ed opinione pubblica?”
Le promesse non mantenute e gli impegni ignorati comportano il permanere “delle aberranti discriminazioni in termini di tutela tra Vittime del Dovere, creando Vittime di serie A e di serie B, criticità che costringono orfani, vedove, genitori ed invalidi a cercare giustizia presso le aule dei Tribunali, intentando legittime cause di riconoscimento di ovvi diritti (proprio contro lo stesso Stato per cui il proprio congiunto ha sacrificato la vita!), procedimenti vinti puntualmente con oneri e spese legali che si ripercuotono sull’erario e sulle tasche degli italiani”.
I Tribunali sono costretti ad utilizzare tempo prezioso nel riconoscere diritti ormai assodati da granitica giurisprudenza, invece di utilizzare risorse umane ed economiche per fare giustizia, accertare verità scomode che si trascinano da anni e magari potersi dedicare ai processi che vedono imputati gli assassini dei familiari.
Ancora più irraggiungibili restano inspiegabilmente i riconoscimenti simbolici ed onorifici richiesti per ricordare e celebrare il sacrificio degli uomini e delle donne che rappresentano le Istituzioni del nostro Paese: istituire una giornata in memoria delle Vittime del Dovere il 2 giugno, dedicare una sala museale presso il Vittoriano e conferire una medaglia d’oro.
Iniziative che appaiono di inestimabile valore anche per coloro che ogni giorno si adoperano per la collettività, ovvero appartenenti alle Forze dell’Ordine, Forze Armate e Magistratura.
Riconoscimenti etici e morali i cui impegni economici sono irrisori se non nulli, ma che appaiono invece inopportuni e trascurabili per l’Esecutivo.
Un’utopia rimane anche la realizzazione di un innovativo Tavolo di lavoro per tutte le Vittime di reato presso il Ministero della Giustizia, volto a studiare una reale rivalutazione del ruolo delle vittime all’interno del procedimento penale e dell’esecuzione della pena.
Per l’Associazione è disonorevole “il rifiuto al rifinanziamento di un milione di euro destinato al Fondo per le borse di studio in favore degli orfani e dei figli delle vittime del terrorismo, della criminalità organizzata e del dovere, che nel 2023 ha visto 219 studenti, tra scuola primaria, secondaria e università, esclusi dal sostegno loro promesso dallo Stato, proprio a fronte del sacrificio compiuto dai loro genitori. E questa è la vergognosa ciliegina sulla torta!”.
L’Associazione, data la sua natura apartitica e apolitica non ha mai limitato le proprie richieste in funzione della forza politica al Governo, dando sempre fiducia e rinnovando umilmente, anno dopo anno, le proprie istanze (come dimostrano le dichiarazioni rilanciate dalla stampa da oltre un decennio e visibili sul sito www.vittimedeldovere.it).
Sostieni l'associazione!
Fai una donazione con