L’associazione Vittime del Dovere, in qualità di onlus impegnata nella tutela di appartenenti delle forze dell’ordine o forze armate feriti o periti in servizio e delle loro famiglie, è stata ammessa quale parte civile al processo contro Luigi Preiti. Lo scorso 28 aprile Preiti sparò al Brigadiere Giuseppe Giangrande davanti a Palazzo Chigi, rischiando di ucciderlo e ferendo altri due carabineri.
«Siamo soddisfatti di questa decisione poiché viene riconosciuta l’attività svolta in questi anni dall’Associazione – dichiara la Presidente Emanuela Piantadosi – in particolare, il nostro affettuoso pensiero va a Giuseppe che sta affrontando la sua più grande prova di coraggio». Oltre a Giuseppe Giangrande, anche sua figlia Martina, che dal momento del suo ferimento non lo ha mai lasciato, sta dando prova di grande coraggio. Il Gup del Tribunale di Roma deciderà infatti nei prossimi giorni se Preiti fosse o meno capace di intendere e volere al momento dei fatti «Come mio padre, anch’io sono convinta che Preiti fosse lucidissimo quel giorno – ha dichiarato la giovane durante la trasmissione “Mattino 5” – domani il GUP deciderà se accogliere le richieste della difesa e io mi aspetto che almeno un po’ di giustizia venga fatta. Visto che il rito abbreviato gli è già stato concesso, speriamo in qualcosa di più sostanzioso». Giuseppe Giangrande intanto, continua la sua battaglia in ospedale dove lavora duramente per recuperare la mobilità attraverso estenuanti sessioni di fisioterapia «Non c’è giustificazione al gesto di Preiti – ha concluso Martina – E’ arrivata una sua lettera al Comando Generale, ma io non me ne faccio niente. Non mi interessa». La famiglia di Preiti intanto, lo definisce una “vittima del sistema”.
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