Alla fine è arrivata la condanna a 16 anni: la sentenza è stata emessa dal giudice Filippo Steidl. Preiti è stato condannato per tentato omicidio plurimo, porto e detenzione di arma clandestina. Una perizia psichiatrica lo aveva dichiarato capace di intendere e di volere al momento del fatto: Preiti era lucido, perfettamente padrone di sé e non aveva alcuna intenzione di suicidarsi dopo l'attacco, come invece ha cercato di far credere. Il processo si è svolto col rito abbreviato. In una dichiarazione spontanea davanti al giudice dell’udienza preliminare Preiti ha detto: "Chiedo scusa a tutti, all’Arma dei carabinieri, aisingoli militari feriti, alla famiglia di Giangrande ed alla mia famiglia. Se potessi mi sostituire a Giangrande prendendomi le sue sofferenze. Non volevo fare quello che ho fatto". A Preiti non sono state concesse le attenuanti generiche. Il giudice ha disposto una provvisionale di 100mila euro. Cinque le parti civili: i tre carabinieri feriti, Giuseppe Giangrande, Francesco Negri e Delio Marco Murighile, il ministero della Difesa e l'Associazione vittime del dovere.
Gli avvocati di Preiti: "Ha perso il lavoro, poi il legame con la moglie, il figlio - dicono subito dopo la sentenza i legali di Preiti -. E' stato investito da un disastro umano e personale. Ha agito perché affetto da una cosiddetta depressione maggiore. Luigi Preiti aveva questa situazione. Attendiamo le motivazioni della sentenza, ma sicuramente faremo ricorso in appello".
La figlia di Giangrande: Martina Giangrande, figlia del brigadiere dei carabinieri rimasto gravemente ferito dai colpi di pistola esplosi da Preiti, ha stretto la mano ai difensori dell’imputato, gli avvocati Raimondo Paparatti e Mauro Danielli. "È stato un gesto spontaneo - ha detto Paparatti - nel corso delle udienze avevamo già espresso vicinanza nei confronti della famiglia Giangrande".
Articolo tratto da: http://www.ilgiornale.it/news/cronache/sparatoria-palazzo-chigi-preiti-condannato-16-anni-984589.html
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