Un sostegno concreto alle famiglie dei caduti e degli invalidi vittime del dovere, del terrorismo e della criminalità organizzata. Questo l’obiettivo dell’associazione monzese “Vittime del Dovere” che, il 31 marzo scorso, ha istituito il “Call Center Vittime di Mafia“.
Un’assistenza costante, dunque, per chi, bisognoso d’aiuto, vorrà rivolgersi a dei professionisti che risponderanno a tutti i quesiti e agli eventuali dubbi i materia. Il servizio è stato realizzato con il contributo della Regione Lombardia, ed è si rivolge esclusivamente ai cittadini maggiorenni residenti nella Regione Lombardia e a coloro che, pur non risiedendo nella regione, hanno tuttavia subito in Lombardia un reato di stampo mafioso o riconducibile alla criminalità organizzata. Responsabili organizzativi del progetto “Call Center Vittime di Mafia” sono avvocati e/o professionisti che affiancano l’Associazione.
Il call center è abilitato alle telefonate, dal 31 marzo al 31 luglio, tre pomeriggi alla settimana (lunedì, martedì e venerdì), dalle ore 15.00 alle ore 19.00 sul numero telefonico: 334/ 58.53.501334/ 58.53.501, sarà inoltre disponibile una segreteria telefonica affinché gli utenti possano lasciare un messaggio, una segnalazione o richiedere informazioni anche nei giorni di non attività del call center.
«Intendiamo sottolineare che, conosciute la criticità e la complessità della materia, oltre che la delicatezza delle informazioni che potrebbero raggiungere il nostro call center, lo stesso sarà gestito direttamente dagli avvocati della nostra Associazione e fornirà un supporto stragiudiziale, non raccogliendo alcuna denuncia o notizia di reato, ma indirizzando le vittime verso le autorità giudiziarie locali preposte. Qualora dovessero giungere richieste simili, i nostri operatori consiglieranno di rivolgersi direttamente alle Forze dell’Ordine più vicine all’utente. Con la speranza che il servizio possa presto estendersi oltre i limiti regionali, siamo certi che anche questa iniziativa sarà apprezzata e servirà da spunto per futuri progetti» spiega il Presidente dell’Associazione Vittime del Dovere, Emanuela Piantadosi.
Tratto da MBnews.it
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