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01 APRILE 2013
Il Nuovo giornale dei Militari - PERI FIGLI DELLE VITTIME DEL DOVERE DIMEZZATI GLI IMPORTI DELLE BORSE DI STUDIO

«In questo momento storico così difficile per il nostro Paese, dove rappresentare lo Stato è quanto mai una missione ed un sacrificio,è sconcertante il provvedimento che dimezza le sovvenzioni agli studi per i figli dei Servitori del Paese, caduti o rimasti invalidi mentre svolgevano i loro compiti istituzionali.»

Sulla Gazzetta Ufficiale 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 24 del 26-3-2013, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha indetto due concorsi pubblici per titoli, per l’assegnazione di borse di studio di scuola elementare e secondaria, inferiore e superiore, e di corso universitario in favore degli orfani e dei figli degli invalidi di vittime del dovere, del terrorismo e della criminalità organizzata, dimezzandone gli originari importi.
Le borse di studio sono risultate invariate negli ultimi anni fino ad oggi quando, per mezzo del ricorso alla legge di contabilità e finanza pubblica che consente di rimodulare le spese in via compensativa all’interno di un programma o tra programmi di ciascuna missione, nel rispetto dei saldi di finanza pubblica, si è ben pensato, con la Legge di Stabilità, di ridurre della metà lo stanziamento per il Ministero dell’Istruzione della Ricerca e dell’Università.

«Probabilmente – afferma la presidente della associazione Emanuela Piantadosi - non ci si accorge che si è molto lontani da un’idea di tutela, poiché gli attuali importi delle borse di studio coprono solo una parte dei costi che le famiglie devono sostenere per l’istruzione e l’esiguità del nuovo contributo non consente alle stesse di avere un adeguato sostegno. L’Associazione Vittime del Dovere di recente ha dovuto denunciare e lottare, troppo spesso, per bloccare i tentativi del Governo di limitare o privare le Vittime dei benefici di carattere assistenziale e risarcitorio, come i vergognosi provvedimenti della spending review sulla tassazione delle pensioni di invalidità o sulle pensioni di guerra, come se non fossero presenti sotto gli occhi dell’opinione pubblica intera i privilegi e i benefici dispensati a piene mani a favore di categorie di intoccabili che non conoscono nemmeno il significato delle parole sacrificio, dovere, bisogno.»

L’Associazione Vittime del dovere, ha scritto al Presidente della rpubblica chiedendo Suo intervento, «Perché si smetta di umiliare chi ha già dato tanto all’Italia, perchè non si faccia ricadere sugli orfani e sulle categorie più deboli la colpa degli sprechi e della crisi del nostro Paese, perché si rispettino coloro che ogni giorno si spendono senza riserve, con mezzi e tempi che Lei ben conosce, per garantire la sicurezza ed il rispetto della legalità, perché si inizino a rispettare i sacrifici di chi rappresenta al meglio i valori in cui la nostra Nazione ha bisogno di ricominciare a credere, a partire dai banchi di scuola.»

Tratto da Il Nuovo Giornale dei Militari

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