La Spending review taglia i fondi ai figli delle "Vittime del Dovere"
Contributi agli studi di chi ha perso un genitore in servizio per lo Stato: dopo la decisione del governo una lettera dell'associazione al presidente della Repubblica
di ALBERTO CUSTODERO
ROMA - La spending review del governo dimezza le sovvenzioni agli studi per i figli dei "Servitori del Paese", caduti o rimasti invalidi mentre svolgevano i loro compiti istituzionali. L'associazione "Vittime del Dovere", informata "dei tagli per caso, leggendo la Gazzetta Ufficiale", protesta. E invia una lettera aperta al capo dello Stato. "Con grande sorpresa - scrive l'Associazione a Giorgio Napolitano - abbiamo appreso che la presidenza del Consiglio dei Ministri ha dimezzato gli importi delle borse di studio che tradizionalmente vengono elargite a favore dei figli delle vittime del dovere. Ricordiamo che il diritto allo studio è quanto di più prezioso resta a chi ha perso un genitore in nome della Patria".
"Con questa riduzione della metà dei fondi prevista dalla Legge di Stabilità - aggiunge l'Associazione - probabilmente non ci si accorge che si è molto lontani da un'idea di tutela, poiché gli attuali importi delle borse di studio coprono solo una parte dei costi che le famiglie devono sostenere per l'istruzione e l'esiguità del nuovo contributo non consente ai familiari di avere un adeguato sostegno".
Gli ultimi servitori del Paese in ordine di tempo a essere ricordati con cerimonia pubblica (il comune di Pisa ha intitolato loro qualche settimana fa un giardino), sono i "Caduti di Laconi": nel 1985 morì l'intero equipaggio (maggiore Fabrizio Tarasconi, tenente Paolo Capodacqua, i marescialli Lido Luzzi e RosarioFerrante) che si trovava a bordo di un velivolo antincendio precipitato durante una missione in Sardegna.
Tratto da La Repubblica, 4 aprile 2013
Link alla lettera pubblicata sul sito dell’Associazione Vittime del Dovere
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