Preg.mo Sig. Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,
in questo momento storico così difficile per il nostro Paese, dove rappresentare lo Stato è quanto mai una missione ed un sacrificio, l’Associazione Vittime del Dovere trova sconcertante il provvedimento che dimezza le sovvenzioni agli studi per i figli dei Servitori del Paese, caduti o rimasti invalidi mentre svolgevano i loro compiti istituzionali.
Il diritto allo studio, unico e vero strumento capace di condurre un individuo alla libertà, e alla formazione della coscienza umana e civica, è quanto di più prezioso resta a chi ha perso un genitore in nome della Patria. Ogni ragazzo necessita del migliore accesso agli studi. I figli di chi ha sacrificato la vita per servire l’Italia, però, lo meritano per una ragione in più. E’ un risarcimento morale senza prezzo, una mano tesa a dar loro la forza per non abbandonare il cammino valoriale tracciato dai loro genitori, per crescere consapevoli del grande onore di aver avuto in famiglia qualcuno di così speciale, a cui rendere onore maturando e preparandosi alla vita nel migliore dei modi.
Oggi purtroppo tutto ciò potrebbe essere in pericolo.
Con grande sorpresa abbiamo appreso in questi giorni che con provvedimento, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 24 del 26-3-2013, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha indetto due concorsi pubblici per titoli, per l'assegnazione di borse di studio di scuola elementare e secondaria, inferiore e superiore, e di corso universitario in favore degli orfani e dei figli degli invalidi di vittime del dovere, del terrorismo e della criminalità organizzata, dimezzandone gli originari importi.
Le borse di studio sono risultate invariate negli ultimi anni fino ad oggi quando, per mezzo del ricorso alla legge di contabilità e finanza pubblica che consente di rimodulare le spese in via compensativa all'interno di un programma o tra programmi di ciascuna missione, nel rispetto dei saldi di finanza pubblica, si è ben pensato, con la Legge di Stabilità, di ridurre della metà lo stanziamento per il Ministero dell'Istruzione della Ricerca e dell'Università.
Probabilmente non ci si accorge che si è molto lontani da un’idea di tutela, poiché gli attuali importi delle borse di studio coprono solo una parte dei costi che le famiglie devono sostenere per l'istruzione e l’esiguità del nuovo contributo non consente alle stesse di avere un adeguato sostegno.
L’Associazione Vittime del Dovere di recente ha dovuto denunciare e lottare, troppo spesso, per bloccare i tentativi del Governo di limitare o privare le Vittime dei benefici di carattere assistenziale e risarcitorio, come i vergognosi provvedimenti della spending review sulla tassazione delle pensioni di invalidità o sulle pensioni di guerra, come se non fossero presenti sotto gli occhi dell’opinione pubblica intera i privilegi e i benefici dispensati a piene mani a favore di categorie di intoccabili che non conoscono nemmeno il significato delle parole sacrificio, dovere, bisogno.
Il concetto di tutela degli orfani in genere, ma in particolare degli orfani di guerra, era un principio già consolidato in epoca greca e romana. Anche la Bibbia ricorda come nell’antichità si avesse particolare attenzione e cura per gli orfani. Oggi far passare con leggerezza questo taglio dello Stato, spacciato come inevitabile, su una tematica delicata e inviolabile come quella dell’istruzione degli orfani che in nome di quello stesso Stato hanno perso il loro padre, ci sembra paradossale. Dato per scontato questo, non ci si potrà stupire di nulla più.
Chiediamo il Suo intervento, Sig. Presidente, perché si smetta di umiliare chi ha già dato tanto all’Italia, perchè non si faccia ricadere sugli orfani e sulle categorie più deboli la colpa degli sprechi e della crisi del nostro Paese, perché si rispettino coloro che ogni giorno si spendono senza riserve, con mezzi e tempi che Lei ben conosce, per garantire la sicurezza ed il rispetto della legalità, perché si inizino a rispettare i sacrifici di chi rappresenta al meglio i valori in cui la nostra Nazione ha bisogno di ricominciare a credere, a partire dai banchi di scuola.
Vivere in un Paese civile vuole dire sostenere e avere attenzione verso i più deboli e rispettare chi per gli altri ha offerto il bene più grande, la propria vita.
Auguri di Buona Pasqua a Lei e a tutti gli Italiani, perché la Resurrezione di Cristo, celebrata dalla giornata pasquale, favorisca anche la rinascita di valori condivisi e risvegli veramente la coscienza civile e collettiva di ciascuno.
Emanuela Piantadosi
Presidente dell’Associazione Vittime del Dovere, orfana del Maresciallo dei Carabinieri Stefano Piantadosi M.O.M.C.
Articoli legati al comunicato:
http://www.vittimedeldovere.it/comunicati.php?id=638
http://www.vittimedeldovere.it/stampatv.php?id=650
http://www.vittimedeldovere.it/stampatv.php?id=647
http://www.vittimedeldovere.it/stampatv.php?id=641
http://www.vittimedeldovere.it/stampatv.php?id=639
http://www.vittimedeldovere.it/stampatv.php?id=643
http://www.vittimedeldovere.it/stampatv.php?id=642
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